23/11/11

La sospirata reunion dei Guided By Voices


Torna la formazione originale dei Guided By Voices con “Let's Go Eat The Factory” primo album a comprendere nuovo materiale da 15 anni a questa parte.


Robert Pollard, Tobin Sprout, Mitch Mitchell, Greg Demos e Kevin Fennell si ritrovano per una reunion di quelle memorabili, che attraverso un album di 21 brani riafferma il loro stile, tra i più imitati nel giro indie americano. Secondo le parole del più carismatico Robert Pollard si tratta di un ritorno all’approccio "semi-collegiale" di album simbolo come “Bee Thousand” ed “Alien Lanes”.

Coerentemente a quello che è il loro stile “Let's Go Eat The Factory”, offre un suono variegato, in cui l’alternanza tra distinte melodie pop e ruggiti chitarristici è lo strumento per tornare a sperare in un ruolo di punta del rock indipendente, anche nel 2012, l’anno delle grandi catastrofi annunciate. Il disco è l’immediata conseguenza di un tour che nelle parole di Pollard non avrebbe dovuto generare alcun progetto da studio.

Ma evidentemente qualcosa ha sconvolto i piani dei cinque, che sobillati dalla solita cricca dell’ATP (per chi ne ha facoltà, imperdibile la loro partecipazione al festival I’ll Be Your Mirror, a Londra sul finire di maggio) decide di dare un seguito ad una discografia di per sè nutrita.

Tutto questo seguendo una precisa logica. Tanto forte l’amalgama dal vivo che sarebbe stato un peccato imperdonabile non trovare un corrispettivo in sala d’incisione.

Con brani che reclamano già un ruolo di primo piano tra i classici della band – scegliamo nel muccchio "Chocolate Boy," "We Won't Apologize For The Human Race" (che Tobin Sprout descrive come Peter Gabriel alle prese con 'I Am The Walrus') e "Doughnut For A Snowman” – l’album sarà uno dei piccoli/grandi eventi di inizio anno. Per chi cerca ancora un intrattenimento fedele alla linea.

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