L’incontro,
la definizione di uno stile. Un’influenza che si materializza nell’abbraccio
con un mito di gioventù. Due mondi a confronto: l’estremo oriente dei Rovo e la
sorniona brillantezza inglese. Con i Boredoms che guardano insistentemente alla
musica cosmica tedesca, un gruppo che decide invece di viaggiare alla volta del
Regno Unito, alla ricerca di mistici festival ed happenings. Il confronto
regge, perché i Rovo del chitarrista Seiichi Yamamoto nascono proprio da una
costola dei Boredoms. Ed ovviante i System 7 sono lo pseudonimo con cui
l’ex-Gong Steve Hillage da anni porta
avanti le sue investigazioni dance-spaziali. ‘Phoenix Rising’ che esce su G-Wave
– la stessa etichetta che ci aveva riconsegnato l’ennesima line-up dei Gong con
l’ottimo ‘2032’ – è
un vigoroso match musicale.
Una formazione che prevede due batterie, il prezioso contributo ai sintetizzatori di Miquette Giraudy ed un uso francamente fantasiosi del violino elettrico che rimanda ai giorni di fuoco della Mahavishnu Orchestra. Un sospetto ? Tutt’altro, ‘Meeting Of The Spirits’ di John McLaughlin in una versione opportunamente spacey è il terzo brano in scaletta. Un disco meraviglioso, una sincronizzazione che nemmeno il miglior esteta avrebbe potuto immaginare. La fenice che si innalza è un momento di pura passionalità, un’immagine pura che rompe con le rigide strutture del rock letargico, adoperandosi nei campi più spontanei dell’improvvisazione tematica. Un progetto che ha già avuto un suo corrispettivo live, dove tutti i sogni comuni divengono trampolino di lancio per un’esperienza totalizzante.
Una formazione che prevede due batterie, il prezioso contributo ai sintetizzatori di Miquette Giraudy ed un uso francamente fantasiosi del violino elettrico che rimanda ai giorni di fuoco della Mahavishnu Orchestra. Un sospetto ? Tutt’altro, ‘Meeting Of The Spirits’ di John McLaughlin in una versione opportunamente spacey è il terzo brano in scaletta. Un disco meraviglioso, una sincronizzazione che nemmeno il miglior esteta avrebbe potuto immaginare. La fenice che si innalza è un momento di pura passionalità, un’immagine pura che rompe con le rigide strutture del rock letargico, adoperandosi nei campi più spontanei dell’improvvisazione tematica. Un progetto che ha già avuto un suo corrispettivo live, dove tutti i sogni comuni divengono trampolino di lancio per un’esperienza totalizzante.
Nessun commento:
Posta un commento