22/12/09
Le nostre classifiche di fine anno
ROBERTO
Mulatu Astatke / The Heliocentrics “Inspiration Information” 3 (Strut)
V/A “Hyerdub 5 Years: Low End Contagion” (Hyperdub)
Fuck Buttons “Tarot Sport” (ATP Recordings)
King Midas Sound “Waiting For You...” (Hyperdub)
Lee Fields & The Expressions “My World” (Truth & Soul)
Major Lazer “Guns Don't Kill People… Lazers Do” (Downtown)
Animal Collective “Merriweather Post Pavilion” (Domino)
Raekwon “Only Built 4 Cuban Linx... Pt.Ii” (Emi)
Naomi Shelton & The Gospel Queens “What Have You Done My Brother?” (Daptone Records)
Land Of Kush “Against The Day” (Constellation)
LUCA
Blues Control "Local Flavor" (Slumberland)
OM "God Is Good" (Drag City)
Sunn O))) "Monoliths & Dimension" (Southern Lord)
Six Organs Of Admittance "Luminous Night" (Drag City)
Helena Espvall/Masaki Batoh "Overloaded Ark" (Drag City)
Mulatu/Heliocentrics "Inspiration Information" (Strut)
Fire! "You Liked Me Five Minutes Ago" (Rune Grammofon)
Talibam! "Boogie In The Breeze Blocks" (ESP)
Moritz Von Oswald Trio "Vertical Ascent" (Honest Jons)
Broadcast/Focus Group "Investigate Witch Cults" (Warp)
JACOPO
Bowerbirds “Upper Air” (Dead Oceans)
Dent May “Godd Feeling Music..” (Paw Tracks)
Vic Chesnutt “At The Cut” (Constellation)
Morrissey “Year Of Refusal”(Polydor)
Hjaltalin “Sleepdrunk Season”(Kimi Records)
Tim Buckley “Live At The Folklore Center” (Tomkins Square)
Yonlu “Society In Whic No Tear…”(Luaka Bop)
Mayer Hawthorne “Strange Arrangement” (Stones Throw)
Nancy Elizabeth “Wrought Iron” (Leaf Label)
Mumford & Sons “Sigh No More” (Island)
ROSSANA
The XX “XX” (Young Turks)
The Pains Of Being Pure At Heart “The Pains Of Being Pure At Heart” (Fortuna Pop)
Barzin “Songs For An Absent Lover” (Monotreme)
Apse “Climb Up” (ATP Recordings)
Landy “Eros And Omissions” (apologymusic)
Jason Lytle “Yours Truly, The Commuter” (Anti)
Julie's Haircut “Our Secret Ceremony” (A Silent Place)
Pink Mountaintops “Outside Love” (Jagjaguwar)
The Dirty Projectors “Bitte Orca” (Domino)
Zu “Carboniferous” (Ipecac)
21/12/09
Strong Arm Steady - Stoney Jackson (Produced by Madlib)
Lo stesso Talib Kweli assieme a Guilty Simpson e ad un manipolo di altri talenti del rap made in Los Angeles, prestano carattere ed ugola a questo strabordante progetto. E’ il ritorno deciso di Madlib ad un sentire tipicamente hip-hop e sarà il preludio alla grande collaborazione – liberamente ispirata ad Oj Simpson – che il nostro sta mettendo in piedi con Guilty Simpson.
Considerando che Strong Arm Steady, attraverso canali totalmente indipendenti, ha complessivamente venduto 200 mila copie dei suoi precedenti mix-tapes, è lecito attendersi per queste 14 tracce un vero e proprio tripudio. Sas che vantano anche passate collaborazioni con Juvenile, Xzibit e Dilated Peoples, saranno presto in tour, con un’apparizione al Rock The Bells e date selezionate in compagnia di Talib Kweli. Soul 4 Real!
Scarica il singolo Best Of Times in MP3
19/12/09
Sambassadeur
Gothenburg, Svezia. Notoriamente il pop da quelle parti assume un sapore del tutto particolare, tanto da risultare esotico anche alle orecchie degli esigenti fruitori inglesi, che in materia non temono certo la concorrenza dei colleghi nordeuropei. Già a partire dal singolo apripista "Days," si intuisce quale sia la nuova direzione dei Sambassadeur: un suono che mette insieme gli impulsi della psichedelia più dreamy con i colori del più celestiale folk. Ne risulta un brano buono per tutte le stagioni, una tensione risolta in acquerelli dolci, una papabile hit da cameretta nel più rispettoso clima anni ’80. Una progressione imprevedibile, considerate le basi su cui il gruppo fondava la propria arte . Gli svedesi, ligi ai dettami del do it yourself pop, si formano nel 2003 con l’intenzione nemmeno troppo recondita di gareggiare con i maestri scandinavi Abba, svincolandosi ovviamente da quella purezza di suono e dai più esosi studi di registrazione. Attitudine fieramente underground. Pur avvalendosi della tradizione dell’homemade recording, i nostri riescono nell’impresa di fornire un piglio orchestrale a tutta la loro musica, grazie a sequenze ariose e ritornelli impeccabili. Una grandeur ottenuta con mezzi di fortuna. E’ nel 2007 che avviene la svolta, materializzatasi nell’incontro con il produttore Mattias Glava. Il secondo album "Migration" mette a fuoco le intuizioni del debutto, portando il gruppo ad esibirsi in mezza Europa (dalla Spagna alla Danimarca, passando per Inghilterra, Germania e Austria). Se tre è il numero perfetto, con "European" si compie il miracolo, un disco davvero estroverso, ispirato, quasi a rasentare la perfezione pop. Che si traduce in canzoni brevi ed impeccabili: i Sambassadeur sono così depositari di quella tradizione che dai sixties arriva ai più esaltanti momenti dell’underground britannico degli eighties. Ma sono il piglio, lo spleen ad essere diversi, qui c’è molta più coscienza e nessun tipo di rivalità coi colleghi d’oltremanica. Lavorare distanti dalle luci della ribalta, per perfezionare un concetto assoluto di canzone.
18/12/09
The Whitefield Brothers - Earthology
Peanut Butter Wolf presents: The Minimal Wave Tapes, Vol. 1
Scarica il Podcast di Minimal Wave da questo link
The Minimal Wave Tapes
Track List:
1. “Way Out Of Living” Linear Movement
2. “Flying Turns” Crash Course In Science
3. “Radiance” Oppenheimer Analysis
4. “Who's Really Listening” Mark Lane
5. “Tempusfugit” Tara Cross
6. “Blurred” Turquoise Days
7. “Mickey, Please...” Bene Gesserit
8. “Moscú Está Helado” Esplendor Geometrico
9. “Reassurance Ritual” Das Ding
10. “Just Because” Martin Dupont
11. “Game & Performance” Deux
12. “Things I Was Due To Forget” Somnambulist
13. “My Time” Ohama
14. “The Cabinet” Das Kabinette
Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra Band "Kollaps Tradixionales"
Immergersi in un disco del collettivo canadese è di consueto un rituale, un fuga spontanea da quella realtà frenetica che spesso condiziona la nostra quotidianità, Proprio nelle corde di Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra (o più comodamente SMZ) c'è un saggio di quella che potremmo definire una nuova attitudine naturalista. La band del chitarrista Efrin Menuck è una delle figure più in vista di tutta la scena di Montreal già ai tempi di Godspeed You Black Emperor è sia nei contenuti che nell'atteggiamento fa riferimento ad un preciso programma socio-politico, mai smentito, mai messo in discussione. "Kollaps Tradixionales "è l'album numero sei, il primo dopo il rivoluzionario cambio di formazione avvenuto nell'estate del 2008. Nel frattempo tre elementi hanno abbandonato la formazione ed un nuovo batterista - David Payant - è stato reclutato. SMZ è ora un quintetto, stringato rispetto al recente passato, essenziale nelle sue scelte, comunque in bilico tra le dinamiche del rock d'avanguardia e certa musica cameristica. Ovviamente le orchestrazioni moderne sono presenti in miniatura, al fianco di quella matrice punk e di quell'indolente mistura di psichedelia blues di cui è pregna la loro musica. Il gusto anthemico delle loro composizioni è un elemento indiscutibile ed attraversa la spina dorsale di brani come "There Is A Light" e "Piphany Rambler", indolenti marce sulla disperata terra occidentale. Efrin è un talento non solo dal punto di vista compositivo, la sua poetica amara ha da sempre alimentato i testi del gruppo, vere e proprie disamine sociali, che alla storia guardano sempre con reverenza. Efrim è anche l'unico chitarrista della band, oggi affiancato dai violini di Sophie Trudeau e Jessica Moss, che congelano la modernità rock di "Kollaps Tradixionales" in congetture neo-classiche. Poi il contrabbasso ancora di Thierry Amar che unitamente alla batteria di Payant costituisce un'emblematica sezione ritmica, che pur incorporando le informazioni della scuola jazz ed improvvisativa, prepara un tappeto armonico sostanziale per le evoluzioni della sei corde e dei violini stessi. La cura estrema della Constellation per il packaging ci regala ancora un lavoro impeccabile. "Kollaps Tradixionales" sarà infatti disponibile in ben tre versioni: un cd nella classica confezione apribile cartonata, un cd deluxe limitato a 2500 esemplari, in cui al classico artwork si aggiunge un piccolo libro artistico ed un poster e - dulcis in fundo - il vinile, questa volta un doppio dieci pollici 180 grammi, albergato nella classica lussuosa confezione in cartone riciclato ed un esclusivo libro di 16 pagine di immagini e collage fotografici messo in piedi da Efrim con il videomaker Jem Cohen. Una copia dello stesso cd sarà disponibile nella prima tiratura del disco, 2500 esemplari che, non dubitiamo, andranno letteralmente a ruba.
Priestess
17/12/09
The Hot Rats in nuovo progetto di Gaz Coombes e Danny Goffey dei Supergrass
Rullo di tamburi - la scaletta:
"I Can’t Stand It" Velvet Underground
"Big Sky" Kinks
"Crystal Ship" The Doors
"(You Gotta) Fight For Your Right (To Party!)" Beastie Boys
"Damaged Goods" Gang Of Four
"Love Is The Drug" Roxy Music
"Bike" Syd Barrett
"Pump It Up" Elvis Costello
"The Lovecats" The Cure
"Queen Bitch" David Bowie
"EMI" Sex Pistols
"Up The Junction" Squeeze
16/12/09
Dag för Dag
01/12/09
Premi e record per "Let Me Be" dei Waines
MV & EE
Kathryn Williams
Le nuove scelte artistiche di One Little Indian sembrano sempre più orientarsi verso una forma canzone levigata, soave, che a fianco al pop introduce elementi addirittura classico-contemporanei. La nuova scommessa ha il volto ed il nome di Kathryn Williams che esordisce il 22 febbraio 2010 con "The Quickening", mettendo in fila un programma di canzoni dal tocco quasi medievale. Si parla di folk rivisitato, legato alla grande epopea dei seventies eppure saldamente piantato nella modernità. Da qui il candore, l’originalità della scrittura della Williams, che pur rispettando i padri spirituali (per certi versi è inevitabile che la memoria sfiori Sandy Denny, Richard Thompson e Bert Jansch) vuole appropriarsi anche di un più fluido linguaggio cantautorale. Ballate in punta di piedi e torch songs candide, supportate da una strumentazione perlopiù acustica e da arrangiamenti gentili, dove anche un vibrafono ed un glockenspiel occupano uno spazio onirico. Docile poi il timbro della Williams, che ha registrato con Bryn Derwen in uno studio del North Wales, in soli quattro giorni e puntando tutto sull’effetto live. E’ già finita sotto l’ala protettrice del magazine Mojo, un buon viatico al mercato inglese, in primis. Dal contratto con One Little Indian scaturiranno anche interessanti progetti, come un disco destinato esclusivamente ad un pubblico di bambini e realizzato dalla stessa Kathryn pochissimi anni addietro. Da Newcastle la musica di "The Quickening "soffia come una leggera brezza e della Williams riconoscerete immediatamente il timbro, una giovane tradizionalista che presto catturerà anche le attenzioni dei nostalgici del new acoustic movement (Kings Of Convenience) e del brumoso pop scozzese (Belle & Sebastian docet). Musica in cui affondare soavemente nell’imminente inverno.
Nurse With Wound
30/11/09
Nuovo ambizioso lavoro per Josephine Foster
Joe Gideon & The Shark
“An inspired band with fire at their finger tips. Astonishing” – NME 8/10
“It’s bold, it’s bluesy, it’s drenched in reverb, and it’s brilliant” – The Sun ****1/2
“To be funny and moving at the same time is one thing. Their combination of true grit and grace is rarer still” – 6/6 album review, Time Out (London)
“Sounds like the White Stripes on paper, but is a lot, lot better” – Rob Da Bank, BBC Radio 1
“Breathing new life into the increasingly familiar boy-girl rock duo format, recently drawn into disrepute by The Ting Tings. Let's hope the mainstream takes the bait” – The Quietus
“A brilliant brother and sister duo that specialise in raw blues and righteous rock’n’roll” – Diva
“A terrific debut. Visceral and darkly driving nu-blues with compelling stories” – Uncut
“A wickedly original band” – The Stool Pigeon
“Check them out – they’re great” – MOJO
“Clever, quirky and charming rants and rave-ups from a brother-sister act, my neighbors in Queen's Park and my choice to open for us on our recent 2008 UK tour” – Jim Sclavunos (of Nick Cave & The Bad Seeds) on his tip for 2009, Clash Magazine
“Dirty rock 'n' roll, done correctly” – Artrocker
“Fiercely original stuff” – Maxim
“In no other way can I stress how much of an absolutely essential addition to your record collection this will make, procure at all costs” – MusicNews.com
"One of the best live acts we've seen all year” – Time Out
“Stunted rock n roll with a Birthday Party sense of tribal rhythms whilst those discordant guitars scuff away at the melee underneath-darkly brilliant stuff…” – Subba Cultcha
“The debut album’s out early next year, make a note in your diary and go and buy it. Simple” – City Life Magazine
4 STARS – Q Magazine
4 STARS – Uncut
Finalmente ristampato il favoloso album di debutto delle Raincoats
Fairytale in the Supermarket
The Raincoats | Video musicali MySpace
"I really don’t know much about The Raincoats except that they recorded some music that has affected me so much that whenever I hear it I’m reminded of a particular time in my life when I was (shall we say) extremely unhappy, lonely and bored. If it weren’t for the luxury of putting on that scratchy copy of The Raincoats first record, I would have had very few moments of peace” (Kurt Cobain)
24/11/09
Thao
17/11/09
Edan - Echo Party
16/11/09
Guano Padano
Nuovo Mixtape per Dj/Rupture
Mammooth
“Back In Gum Palace”, che esce il 21 Novembre per Forward Music Italy, verrà presentato dal vivo a Milano venerdì 20 novembre alla Casa 139
Riccardo Bertini -- Voce e chitarre
Roberto Mastrantonio - chitarre
Joy Angelini- basso
Luca Marinacci -- batteria
Special guest - Claudio Santamaria -- tromba, chitarre, voce
12/11/09
Presentazione di Crollo Nervoso e live degli State Of Art
Venerdì - 27 novembre 2009 - TUNNEL CLUB/Milano
22.30
Retroactive products presenta
"CROLLO NERVOSO" video premiere
MILANO NEW WAVE 1980 - 2009
23.30
State Of Art live
(Hot Elephant Music / Creme Organization)
REBEL MOTEL dopo un’inaugurazione memorabile, riapre le sue porte per accogliere un ospite particolarmente atteso: Alexander Robotnick. Per capire chi è davvero occorre farsi trasportare all’inizio degli anni 60, quando getta le basi della sua immensa cultura musicale trasformandosi in un instancabile ricercatore. Spinto da un’incontrollabile passione, vive gli anni 80 influenzato dalla New Wave, dall’Electropop Inglese e dai pionieri, non che maestri, Kraftwerk. Inizia le sue prime produzioni, trasformando la sua cameretta in un laboratorio di synts analogici e drum machines. Non riuscendo a interpretare il suo genio musicale se non per mezzo di un personaggio, decide di nascondersi dietro lo pseudonimo Alexander Robotnick (in russo “Alessandro il lavoratore”). È nel 1983 che si fa conoscere alla scena mondiale con il capolavoro "Problèmes d'amour", divenuto un classico disco. Da qui una serie interminabile di produzioni che toccano tutti i generi musicali. Oggi Robotnick è stimato da Carl Craig, Miss Kittin (che ha incluso la sua “Dance Boy Dance” nel suo mix “Radio Caroline”), The Hacker, Kiko e da molti altri artisti della scena mondiale. Il suo live set è un concentrato cosmico di storiche tracce 80’s, eletro-tech, reminiscenze italo disco e di personali produzioni che reinterpreta improvvisando per mezzo di controller midi e microfono, accompagnando il beat con originali movenze.
Questa è musica per “disco freaks”! Resident dj SVPERFINE (Rebel Motel / Rongwrong / Subterfuge) - VJ: Rhizo
Durante questo secondo appuntamento Rebel Motel presenta “Crollo Nervoso” - un documentario sulla New Wave italiana anni ’80 opera di Pierpaolo De Iulis, un viaggio indietro nel tempo che contiene rari video clip, live show ed interviste.
A seguire, un’ esclusiva reunion di uno dei gruppi di punta della Wave italiana dell’epoca: State of Art (Spittle). La band - riformatasi e con un cd in uscita - si esibirà sul palco del REBEL MOTEL alle 23.30
Contatti: 347 69 56 589 - 349 89 41 305
rebelmotel@gmail.com
11/11/09
Fjieri
"Endless" esce il 21 Novembre per Forward Music Italy
Richard Barbieri: Synthesizers, Electric Piano, Prophet 5
Tim Bowness: Vocals & Backing Vocals
Gavin Harrison: Drums
Nicola Lori: Electric, Acoustic & Reverse Guitars, Fretless Bass, Keyboards
Stefano Panunzi: Keyboards, Acoustic Piano, Hammond, Loops, Programming
Elio Lori: Fretless Bass
Nicola Alesini: Soprano & Basso Saxophone, Bass Clarinet
Andrea Chimenti: Vocals
Mick Karn: Fretless Bass
Peter Chilvers: Textures, Marimba
Haco: Vocals and Backing Vocals
Angelo Strizzi: Drum & Programming Percussions
Laura Pierazzuoli: Cello
Prodotto da Richard Barbieri e Luciano Torani.
09/11/09
Scary Mansion, un nuovo album
06/11/09
Daptone Records - Keep Putting Soul Up
Un marchio di fabbrica che è stato talmente apprezzato fuori da cogliere le attenzioni particolari di gignati quali Bob Dylan e Amy Winehouse, che in più di una cisrcostanza hanno voluto al loro fianco i padroni di casa Dap-Kings e di produttori come Mark Ronson che nel corso degli anni hanno utilizzato le parti strumentali della in house band per creare le proprie fortune.
La raccolta pubblicata in doppio CD è molto più di un semplice best of, anzi, per molti sarà l’occasione di ascoltare alcuni brani troppo in fretta divenuti pezzi da collezione. Al fianco di pezzi storici a firma Sharon Jones & the Dap-Kings - Tell Me - e Budos Band - Up From the South – un numero importante di singoli attualmente fuori catalogo renderanno l’acquisto più che obbligato per i numerosi cultori della scena black internazionale. Lee Fields con Could Have Been e Charles Bradley con The World (Is Going Up In Flames) vi faranno gridare nuovamente al miracolo. Mentre inediti assoluti come A Lover Like Me di Binky Griptite e l’ottima rivisitazione di Giving Up delle Gladys Knights da parte di Sharon Jones, vi lascerranno direttamente di stucco. Enjoy!
05/11/09
Nuova colonna sonora curata da Goodfellas
30/10/09
King Midas Sound - Waiting For You (Hyperdub)
Un approccio all’elettronica elevato dall’enorme bagaglio tecnico ed espressivo dei due, al secolo Roger Robinson e Kevin Martin. Robinson rispettato poeta ha fatto in modo che il suo stile divenisse più confidenziale, optando per una fragile voce in falsetto, presto divenuta elemento caratterizzante. Originali i risultati di questa metamorfosi, per un album che contempla interamente la forma canzone, rappresentando una nuova scommessa per la stessa Hyperdub. Un’atmosfera oppiacea sorregge il disco, quasi uno scenario urbano sfocato, una nebbiolina perenne che circonda ritmi in levare mai troppo invadenti. E’ il lavoro del produttore Kevin Martin, noto anche per le sue scorribande con la sigla The Bug (ma una carriera che abbraccia l’avanguardia jazz coi God e l’hip-hop mutante coi Techo Animal) ad essere affascinante e subdolo come non mai. La voce di Roger è stata addirittura accostata ad un fantasioso ibrido tra Gregory Issacs e Vincent Gallo. In tre tracce dell’album , il duo si trasforma in trio, con l’ulteriore contributo vocale di Hitomi (direttamente dalla crew Dokkebi Q) che aggiunge ulteriore flavor ad un disco per certi versi definitivo.
Dopo l’exploit compiuto da Burial con Untrue, un ulteriore passo verso una canzone mutante, ritmica, quasi cantautorato jazz in prospettiva Blade Runner. Un progetto che sin da questo momento è destinato ad iscriversi tra le ‘cose’ che contano di questo fine decennio.
http://www.myspace.com/kingmidassound
Neon Indian - Psychic Chasms
Alan Palomo è un personaggio evasivo, sregolato produttore che galleggia in una zona d’ombra tra il mainstream ed il più avveniristico underground. Avendo già lavorato a propulsivi remix per Grizzly Bear, Au Revoir Simone e The Silent League, è già un nome in vista nei club più alternativi. Presto le richieste aumenteranno e le sue quotazioni saliranno alle stelle, uomo avvisato…I Neon Indian sono necessariamente il suo sogno bagnato, una psichedelia sintetica che piuttosto che adagiarsi sugli schermi al plasma contemporanei, si perde nelle nebbioline da videoclip anni ’80. Tutto molto fluorescente, con synth analogici che reclamano vendetta e canzoni immolate ai più sordidi sentimenti pop da dancefloor. Il disco è stato realizzato durante un severo inverno texano - altro luogo dove la tradizione lisergica è di casa – partendo da basi molto poco ortodosse, in cui field recordings, rozzi campionamenti e bizzarri sintetizzatori convenivano per dare il là allo scabroso party titolato Psychic Chasms. Con l’intervento della video artista Alicia Scardetta, questo progetto sposa la multimedialità con fare profano e presto sarà in grado di spingervi in un immaginario girone infernale. E’ un disco che nei contenuti si focalizza sugli ardori post-adolescenziali, tirando in ballo le sempre più alienanti relazioni interpersonali od il ripetitivo utilizzo di sostanze stupefacenti. Lo spleen esistenziale dei primi New Order ed un casalingo french touch che occhieggia d’ufficio ai Daft Punk, per i Neon Indian non è solo un gioco citazionista, ma il sentore di un’attitudine homemade all’indie elettronica. Una storia che si consuma tra Austin e Brooklyn ed un finale quanto mai imprevedibile.
28/10/09
Uragano Cope
Quando anche il più severo fra i suoi detrattori è pronto a sventolare bandiera bianca, è lui stesso a coglierci di sorpresa con una serie di esibizioni soliste – sono state due le date italiane – in cui ha sì rivisitato il suo repertorio, ma unicamente armato di chitarra acustica, elettrica e – salturiamente – pianoforte. Archiviata questa esperienza – tutti i presenti ne hanno parlato in termini entusiastici – il nostro è sempre più indaffarato con una release schedule che non gli consente di tirare il fiato. Se anche la sua vecchia label Island si affretta a ripubblicare in versione doppia il capolavoro Peggy Suicide, ci sarà pure un motivo? Omaggiato dal prestigioso mensile The Wire con un copertina ed un relativo articolo monografico, Julian ci ricorda che il suo ultimo album, coi Black Sheep, Kiss My Sweet Apocalypse – pubblicato dalla Invada di Geoff Barrow dei Portishead - è ancora lì a testimoniare di quanto il druido abbia ampio controllo sul suo profilo artistico. La musica psichedelica è ancora oggi il suo pane quotidiano, il punto di partenza per nuove esagitate avventure. Un pozzo di scienza Cope, che dopo i libri monografici sul kraut rock ed il corrispettivo nipponico, è assurto al ruolo di incontestabile critico di settore. Kiss My Sweet Apocalypse è anche uno dei sui lavori di più spiccato orientamento politico, in cui l’omaggio diretto è a Che Guevara ed Ulrike Mainhof. Sonorità al solito evocatrici , tra strappi hard rock e pindarici voli psycho-prog, con annesse acide ballate decantate con fare propiziatorio.
Nuovo artista in casa Easy Star: Tommy T
Tommy T è il bassista dei Gogol Bordello, almeno da tre anni a questa parte. Nato e cresciuto in Etiopia, ha portato la sua enorme conoscenza per i ritmi globali proprio in seno alla banda punk tzigana, facendo in modo che divenisse una delle più piacevoli anomalie nell’ambito del rock più estremo e scanzonato. Per il suo debutto in solo Tommy ha prodotto un qualcosa di realmente ambizioso, a titolo The Prester John Sessions. E’ un viaggio in musica come era lecito attendersi da uno strumentista che ha toccato tutti i confini possibili del globo terracqueo, almeno a livello immaginifico. Si tratta di 11 brani, con un remix ad opera dei compagni di squadra Eugene Hutz e Pedro Erazo. Un affare di famiglia, tanto che il mixaggio dell’album è stato affidato a Michael Goldwasser degli Easy Star All-Stars. La newyorkese Easy Star è infatti la casa per cui Tommy T lancia la sua offensiva artistica al mondo. Di spicco anche la collaborazione estesa a due brani con la vocalist Gigi (una delle più popolari voci della moderna tradizione etiope nonché moglie di Bill Laswell).
Mentre i Gogol Bordello si apprestano a pubblicare un nuovo album da studio nel 2010 (prodotto addirittura da Rick Rubin!), Tommy T scopre una della maniere più vantaggiose per riconnettersi alle proprie memorie ancestrali, concependo un disco che oltre ai suoni del continente africano, possa anche baciare le tecniche del dub. Con il tocco finale in post-produzione di Victor Van Vugt (Nick Cave, Gogol Bordello) il disco assume i tratti di una fantasiosa jam tra gli Headhunters di Herbie Hancock ed uno dei fondamenti della musica etiope, la Imperial Bodyguard Orchestra. Una musica etnica che si arricchisce senza soluzione dio continuità di elementi dub reggae, funk,e jazz mescolando il noto all’imprevisto, sempre in un’atmosfera profondamente familiare.
Mr.Chop - For Pete's Sake
Coz Littler è un musicista/produttore inglese ai più noto come Mr. Chop. Operativo nella regione del Cheshire – dove presso gli Ape Studios è stato concepito For Pete’s Sake – il nostro lancia in realtà una sfida a un mito nero d’oltreoceano, il produttore Peter Pillips da New York. Ovvero sua eminenza Pete Rock. Con For Pete’s Sake vengono riprodotti - in chiave rigorosamente strumentale - alcuni suoi classici, brani guida dell’hip –hop più moderno. Si tratta di un disco integralmente suonato, in cui finissime atmosfere space jazz si ricongiungono al corposo beat del primigenio funk. Il tutto è legato da una concezione moderna di cut up sonoro in cui le camere d’eco del dub si prestano ad un interessante gioco di specchi. Mr. Chop non fa mistero delle sue doti, essendo polistrumentista di rango, spesso protagonista di session in casa Now-Again e Jazzman Records. Recentemente al lavoro con MF DOOM al disco Born Like This, Littler ha fatto sì che in For Pete’s Sake trovassero spazio un’infinità di generi musicali, o almeno quelli a lui più cari. Si parte dall’arte del campionamento hip-hop per riscrivere completamente un disco fatto di intuizioni psych funk, jazz e rock, che spesso abbandonano il versante degli stessi originali, per approdare ad una nuova dimensione iper-moderna. Complice anche il batterista Malcom Catto – visto di recente in azione con gli Heliocentrics – questo è un disco che stimolerà la fantasia dei b-boy di mezzo mondo come l’immaginazione di migliaia di crate-diggers dispersi nel mondo. Un festival del rare-groove, in cui Pete Rock è solo il pretesto per una sfilata di momenti deliziosi, in cui riscopriamo il sapore di alcune etichette americane come Strata East o Black Jazz in piena collisione con l’attitudine rivoluzionaria del breakbeat di scoola Ninja Tune e Mo’ Wax.. Space is the place!
27/10/09
Due nuove uscite per Tracce / RAI Trade
Daniel Carter-tenor & alto sax
Matthew Shipp-piano
William Parker-bass
Guillermo E.Brown drums, electronics
Cresciuto a fianco di nomi importanti come Roscoe Mitchell, David S. Ware e William Parker, Matthew Shipp rappresenta oggi una delle massime individualità del jazz afroamericano. Con il progetto "Nu Bop" il pianista intende forzare i limiti del linguaggio jazzistico e spingersi verso il mondo dell'elettronica e dei ritmi digitali. Daniel Carter, William Parker e Guillermo E. Brown, ovvero il cuore del jazz d'avanguardia newyorkese, sono i musicisti scelti a completamento di un quartetto di grande personalità. L'ambiente perfetto dove far interagire elementi della tradizione free con pulsazioni funk e ritmi quantizzati. Dopo un primo album prodotto nel 2002 dalla Thirsty Ear ecco finalmente il secondo capitolo della storia "Nu Bop" un "istantanea" catturata durante l'apparizione dal vivo al festival "New York is Now", un'imponente rassegna (Roma 2004) interamente dedicata alla scena del nuovo jazz newyorchese e artisticamente diretta da Pino Saulo di Rai Radio 3. La musica di "Nu Bop" fluisce e attraversa fasi molto eterogenee, si va dal fraseggio aperto delle zone più astratte e spirituali fino a inoltrarci in intrigate e reiterate giungle ritmiche dove la tensione lirica del sax di Daniel Carter scava nel profondo degli accordi di Shipp e la scansione basica di William Parker segna il terreno per i ritmi programmati di Guillermo E. Brown.
Stefano Maltese, As Sikilli Ensemble - "This Floating Space Suite"
Stefano Maltese-sop. & alto sax, bass cl. flute. perc.
Gaetano Cristofaro-tenor sax, bass cl.
Ivan Cammarata-trumpet. & fluegelhorn.
Tony Cattano-trombone & dijeridoo
Giuseppe Guarrella-cello
Alberto Amato-bass
Antonio Moncada-drums, perc.
Gioconda Cilio-vocals, mbira perc.
l'As Sikilli ensemble è la creatura multiforme attraverso cui il compositore e sassofonista Stefano Maltese esprime e concretizza una visione musicale profonda, rigorosa e in costante evoluzione. Un organico di base siciliana attraverso cui la scrittura generosa del leader si offre come traccia necessaria alla costruzione di un suono fortemente collettivo. Da sempre Maltese ha costruito i suoi ensemble su musicisti di estrazione e generazione diversa, ed ecco un giovane asso come il trombonista Tony Cattano al fianco di veterani del ritmo come Giuseppe Guarrella e Antonio Moncada. (In passato ricordiamo presenze non meno eterogenee come il trombonista Sebi Tramontana e il trombettista Roy Paci). La musica di Maltese appare profondamente radicata nell'esperienza del jazz creativo contemporaneo, una sorta di ponte tra la poesia proveniente da un mondo antico e mediterraneo e la sensualità del linguaggio jazzistico afroamericano. Echi del suono della prima AACM affiorano da una struttura musicale densa e fortemente narrativa, un luogo di dialogo naturale dove l'ego jazzistico viene dichiaratamente abbolito in favore di un suono di gruppo lirico ed altamente evocativo.