Le nuove scelte artistiche di One Little Indian sembrano sempre più orientarsi verso una forma canzone levigata, soave, che a fianco al pop introduce elementi addirittura classico-contemporanei. La nuova scommessa ha il volto ed il nome di Kathryn Williams che esordisce il 22 febbraio 2010 con "The Quickening", mettendo in fila un programma di canzoni dal tocco quasi medievale. Si parla di folk rivisitato, legato alla grande epopea dei seventies eppure saldamente piantato nella modernità. Da qui il candore, l’originalità della scrittura della Williams, che pur rispettando i padri spirituali (per certi versi è inevitabile che la memoria sfiori Sandy Denny, Richard Thompson e Bert Jansch) vuole appropriarsi anche di un più fluido linguaggio cantautorale. Ballate in punta di piedi e torch songs candide, supportate da una strumentazione perlopiù acustica e da arrangiamenti gentili, dove anche un vibrafono ed un glockenspiel occupano uno spazio onirico. Docile poi il timbro della Williams, che ha registrato con Bryn Derwen in uno studio del North Wales, in soli quattro giorni e puntando tutto sull’effetto live. E’ già finita sotto l’ala protettrice del magazine Mojo, un buon viatico al mercato inglese, in primis. Dal contratto con One Little Indian scaturiranno anche interessanti progetti, come un disco destinato esclusivamente ad un pubblico di bambini e realizzato dalla stessa Kathryn pochissimi anni addietro. Da Newcastle la musica di "The Quickening "soffia come una leggera brezza e della Williams riconoscerete immediatamente il timbro, una giovane tradizionalista che presto catturerà anche le attenzioni dei nostalgici del new acoustic movement (Kings Of Convenience) e del brumoso pop scozzese (Belle & Sebastian docet). Musica in cui affondare soavemente nell’imminente inverno.
01/12/09
Kathryn Williams
Le nuove scelte artistiche di One Little Indian sembrano sempre più orientarsi verso una forma canzone levigata, soave, che a fianco al pop introduce elementi addirittura classico-contemporanei. La nuova scommessa ha il volto ed il nome di Kathryn Williams che esordisce il 22 febbraio 2010 con "The Quickening", mettendo in fila un programma di canzoni dal tocco quasi medievale. Si parla di folk rivisitato, legato alla grande epopea dei seventies eppure saldamente piantato nella modernità. Da qui il candore, l’originalità della scrittura della Williams, che pur rispettando i padri spirituali (per certi versi è inevitabile che la memoria sfiori Sandy Denny, Richard Thompson e Bert Jansch) vuole appropriarsi anche di un più fluido linguaggio cantautorale. Ballate in punta di piedi e torch songs candide, supportate da una strumentazione perlopiù acustica e da arrangiamenti gentili, dove anche un vibrafono ed un glockenspiel occupano uno spazio onirico. Docile poi il timbro della Williams, che ha registrato con Bryn Derwen in uno studio del North Wales, in soli quattro giorni e puntando tutto sull’effetto live. E’ già finita sotto l’ala protettrice del magazine Mojo, un buon viatico al mercato inglese, in primis. Dal contratto con One Little Indian scaturiranno anche interessanti progetti, come un disco destinato esclusivamente ad un pubblico di bambini e realizzato dalla stessa Kathryn pochissimi anni addietro. Da Newcastle la musica di "The Quickening "soffia come una leggera brezza e della Williams riconoscerete immediatamente il timbro, una giovane tradizionalista che presto catturerà anche le attenzioni dei nostalgici del new acoustic movement (Kings Of Convenience) e del brumoso pop scozzese (Belle & Sebastian docet). Musica in cui affondare soavemente nell’imminente inverno.
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