28/03/13

Un mondo (h)eliocentrico





Dopo un viaggio interstellare come 'Out There' e la collaborazione non meno eclatante con Mulatu of Ethiopia, gli Heliocentrics liberano finalmente la loro seconda creatura da studio, reclamando una leadership prossima all’assoluto nel circuito delle musiche ritmiche. ‘13 Degrees of Reality’ è così la loro epica visione funk-psichedelica, una finestra aperta sulle disparate influenze – latine od africane che siano – che da sempre hanno illuminato il percorso del gruppo. Se l’impressione di ascoltare un Jimi Hendrix spostato di peso dal palco di Woodstock ad un qualche villaggio nigeriano è forte, va presa in considerazione anche la fusione latino/digitale di ‘Descarga Electronica’, un prodigio sonoro che sfida tra la giungla spaziale di Jean Jacques Perry e l’Oliver Nelson più sperimentale di ‘Skull Session’.

Per ascoltare una delle loro tirate funk bisogna avvicinare la puntina a ‘Wrecking Ball’ sorta di singolo apripista dal piglio francamente devastante. Non è un caso che gli Heliocentrics abbiano conquistato personaggi in vista come Madlib (con cui il batterista/leader Malcom Catto ha collaborato al progetto Yesterdays New Quintet), DJ Shadow (con cui hanno suonato sia dal vivo che in studio), Quantic e lo stesso ambasciatore del jazz etiope Mulatu Astatke.

L’universo degli Heliocentrics è realmente cosmopolita, la collaborazione con un altro etno-musicologo come Lloyd Miller, ha contribuito ad espandere ulteriormente i loro orizzonti, facendone una delle macchine strumentali più affidabili in circolazione. La chitarra fuzz di Owusu, gli impossibili ritmi sincopati di Catto e le circolari linee di basso di Ferguson sono le costanti di  ‘13 Degrees of Reality’ un disco che accompagnerà i vostri voli pindarici per buona parte di questo 2013.


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