28/03/13

Ghostface Killah meets Adrian Younge





'Twelve Reasons To Die' è il nuovo lavoro di Ghostface Killah – una delle figure cardine del collettivo Wu-Tang Clan – in combutta con il compositore/produttore e polistrumentista Adrian Younge. Si tratta di un album concettuale, tanto che l’artwork che accompagna il disco non fa nulla per celarne i puntuali riferimenti alla stagione dei b-movie di genere (non ultimi quelli italiani). Il crimine unitamente all’horror sono in qualche misura l’impalcatura su cui regge il lavoro, con una serie di rimandi espliciti a temi e personaggi che hanno animato la fantasia di molti registi di grido (il pensiero è rivolto ovviamente a Quentin Tarantino).

E’ la terza pubblicazione ufficiale per il marchio dell’altro Wu-Tang RZA, la cui Soul Temple Records si sta rivelando un punto di riferimento importante non solo per gli orfani dell’hip hop moderno. RZA è anche il produttore esecutivo del lavoro il cui scopo ultimo è quello di allineare l’effettistica shaolin del classico ‘36 Chambers’ con il piglio down tempo dei Portishead e le colonne sonore più espressamente ‘rare groove’ di Ennio Morricone. .

Ghostface Killah in oltre 20 anni di carriera può anche vantare apparizioni in ‘Cruel Summer’ di Kanye West, e nella colonna sonora del film (diretto dallo stesso RZA) ’The Man With The Iron Fists’. L’ MC tocca una delle sue vette creative in questa joint-venture con Adrian Younge, le cui precedenti pubblicazioni - Black Dynamite (2009) e Something About April (2011), unitamente al recente tributo ai Delfonics – hanno messo a ferro e fuoco tutto l’universo black contemporaneo.
Tocchi di soave psichedelica, numeri in puro stile blaxploitation, riflessioni sul più cinematico sound degli anni ’70 e cenni sparsi all’italica library music  sono al centro di un disco portentoso ed immaginifico. Tra gli ospiti si segnalano Masta Killa, Cappadonna e addirittura William Hart dei Delfonics!

‘Twelve Reasons To Die’ è un lavoro che attraverso le sue peripezie strumentali riporta in auge l’essenza stessa dell’hip hop anni 90.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti sei dimenticato di U-God e Method Man!