‘Quarter Turns Over A Living Line’ è l’atteso di debutto della coppia di produttori inglesi Raime. E’ il seguito all’omonimo ep d’esordio del 2010, seguito a ruota dagli altrettanto fortunati singoli 'If Anywhere Was Here We Would Know Where We Are' ed 'Hennail'. Allontanandosi progressivamente dall’arte del campionamento delle prime fatiche, Joe Andrews e Tom Halstead hanno preso maggiore confidenza con la strumentazione live, per quella che è la loro prima prova sulla lunga distanza. Integrando ore ed ore di incisioni, grazie ad un chirurgico lavoro di editing, i nostri si fanno guidare da tappeti percussivi, chitarre apparentemente irriconoscibili e sezioni d’archi puntualmente camuffate., assemblando in maniera del tutto casalinga un album coi fiocchi.
Rimangono in primo piano gli elementi gotici ed
industriali che da sempre hanno caratterizzato la loro arte. Ma strategie più
subdole ed oblique si insinuano nella loro scrittura, lasciando spazio a
memorie jungle (in alcune dinamiche ritmiche), cedendo anche alla fascinazione
per certo drone-metal, dub e classica contemporanea. ‘Quarter Turns Over A
Living Line’ è la prima pubblicazione estesa ufficiale dedicata ad un gruppo
contemporaneo della Blackest Ever Black, la giovane indipendente londinese di
proprietà del duo, che ha già realizzato mix di Tropic Of Cancer, Regis, Black
Rain, Pete Swanson, Cut Hands oltre alla necessaria ristampa di Flaming Tunes
(la band post-This Heat Gareth Williams).
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