24/05/13

The Ex & Brass Unbound




Gli Ex si sono consociati ad una delle più potenti sezioni fiati immaginabili e questo non può che essere un dato di fatto. Sin dal 1979 sono considerate tra le più intrepidi formazioni del post-punk continentale, non fosse altro per la volontà di ampliare sistematicamente i confini di una troppo scolastica concezione del rock estremo. Anticonvenzionali per scelta e non per moda, legati a doppio filo ad un ethos politico, gli olandesi volanti hanno superato a destra le secche dell’anarco-punk, intervenendo con fare deciso nelle questioni del rock d’avanguardia ed andando poi a legarsi ad una delle figure eccellenti dell’ ethio-groove: Getatchew Mekurya. Una carriera all’insegna di collaborazioni importanti, con il compianto violoncellista Tom Cora ad esempio, o anche con le due asce dei Sonic Youth Thurston Moore e Lee Ranaldo. Poi  un disco nella serie In the Fishtank coi Tortoise e gli incontri sporadici ma sentiti con i signori dell’ICP Orchestra Han Bennink e Misha Mengelberg.

‘Enormous Door’ che esce  per il loro marchio Ex Records, sigla così una collaborazione già testata dal vivo con alcuni dei personaggi chiave della nuova avanguardia jazz. Al quartetto base composto da Andy Moor (chitarra), Terrie Hessels (chitarra), Arnold De Boer (boce e chitarra) e Katherina Bornefeld (batteria e voce) si unisce un gruppo di musicisti dai trascorsi invidiabili. Il disco è stato registrato da Riccardo Parravicini presso gli studi leccesi Posada Negro (luogo di riferimento per le produzioni Etnagigante), a cavallo tra il 4 ed il 5 giugno del 2012.


L’Italia, del resto, è un luogo amatissimo dal gruppo che guarda caso convoca d’ufficio Roy Paci (tromba) in questa sessione esclusiva. Gli altri tre nomi sono altrettanto ‘ingombranti’: uno dei vate del nuovo jazz di Chicago Ken Vandermark (clarinetto, sax baritono e tenore), lo svedese di ferro Mats Gustafsson (sax baritono) ed il giramondo Walter Wierbos (trombone). Un incontro scontro che si materializza in un album ricco di pathos, dove il groove su cui si instradano i pezzi è reso formidabile dall’intervento dei fiati. Una big band in miniatura che supporta le vicissitudini etno-punk degli Ex, che anche stavolta non perdono l’occasione di dichiarare il loro amore nei confronti della world muic. ‘Belomi Benna’ – interpretato dalla batterista Katherina Bornefeld – è un traditional etiope originariamente portato al successo da Mahmoud Ahmed: un altro centro.


Un disco da gustare tutto d’un fiato, trascinante e globale, come solo la musica di questa fantastica formazione sa essere.


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