Il superlativo incontro tra due dei più talentuosi artisti provenienti rispettivamente dal Kenya e dalla Jamaica. Quando il corposo suono dell’ afrosoul incontra i ritmi in levare caraibici l’alchimia è tale da proiettare questo progetto ai vertici del contemporaneo calderone world music. Nazizi (Kenya) e Ginjah (Jamaica) si sono per la prima volta incontrati a Nairobi, Kenya nel 2011. L’ amore comune per il reggae ed i messaggi coscienziosamente illuminati (entrambi aderiscono alla religione rastafariana) li ha presto portati anche a condividere una dimensione squisitamente artistica.
Il
primo incontro in studio ha fruttato un promettente singolo a titolo ‘Brother
Sister’, in pratica il preludio ad una più diffusa collaborazione, che con ‘Motherland’
prende definitivamente vita. Hanno impiegato poco più di 24 ore a scrivere i
testi integrali del disco, per poi lavorare di fino ad un album nella sua
completezza. Nonostante l’Africa sia stata spesso al centro dei suoi pensieri –
e delle sue liriche – questa è da considerasi come la prima vera e propria
esperienza africana per Ginjah. L’impatto col continente è stato così forte da
condizionare inevitabilmente il corpo ed i contenuti dell’album, incentrato per lunghi tratti su madre Africa
ed i suoi figli ribelli.
Una
combinazione esplosiva, la prima a memoria d’uomo tra un artista jamaicano ed una
kenyota. Registrato presso gli studi Ark Angel a Nairobi, ‘Motherland’ è un mix
inebriante di reggae, rap e pop pregno di ‘street consciousness’.
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