02/05/13

L'urlo disperato dei Thermals




Il sesto album dei Thermals – e loro debutto per l’etichetta Saddle Creek – porta il titolo di ‘Desperate Ground’ ed è stato prodotto da John Agnello (Dinosaur jr, Sonic Youth) al rinomato Water Music studio di Hoboken, New Jersey. Agnello e i Thermals hanno completato le registrazioni ed evacuato lo studio solo alcune ore prima che l’uragano Sandy si abbattesse sullo stato del New Jersey.  Un dettaglio indicativo di quello che è il ritorno in scena dei Thermals con forse il loro lavoro più intenso dai tempi degli esordi. Un disco crudo ed essenziale che in qualche misura si ricollega all’incontaminato spirito post-adolescenziale che rese i loro primi vagiti qualcosa di incredibilmente trascinante.

Dal punto di vista testuale, l’album è una vivida descrizione della violenza umana, una nera celebrazione dell’inevitabilità della guerra e della morte. Un affare oscuro e gioioso allo stesso tempo, ‘Desperate Ground’ ci racconta la storia (torbida) di un solitario delinquente nel cuore della notte. Un uomo, un destino, una sciabola. L’incessante desiderio di distruggere. Una battaglia infinita contro le forze della natura, un destino cui è impossibile sottrarsi. Una parabola del genere umano, che in termini musicali si traduce in dieci stilettate che rimettono in circolo il pedigree post-punk della band, che senza colpo ferire torna ad agitarsi tra le celle del rock alternativo, regalandoci una impareggiabile ed impetuosa opera.






Nessun commento: