Per il numero 100 in catalogo Light In The Attic decide di fare le cose in grande dando anche seguito alla ristampa limitata in 45 giri del singolo ‘Public Image’ in occasione del Record Store Day. Stiamo parlando di una delle pietre d’angolo di tutto il post-punk inglese, quel ‘First Issue’ che avrebbe in pratica resettato la ribellione punk dei Sex Pistols, scegliendo un format più algido ed estemporaneo.
John Lydon, già Rotten, si sbarazza in un sol colpo della
sua immagine di oppositore intransigente, scegliendo nuovi compagni di ventura
ed un approccio – che seppur corrosivo - si insinua sottopelle, mettendo ugualmente in
discussione l’assetto della nuova Britannia. Con il bassista Jah Wobble, il
batterista Jim Walker ed il chitarrista
Keith Levene i Public Image Limited sono pronti a sconvolgere definitivamente l’organigramma
della nuova onda.
L’ album non è mai stato pubblicato ufficialmente per il
mercato Americano, considerato troppo estremo nei suoi contenuti dalle multinazionali
del disco d’oltreoceano, che al tempo declinarono ogni ipotesi di licenza. Quello
della Light In The Attic è così un appuntamento ‘mancato’ con la storia, l’occasione
per porre rimedio alle valutazioni tutt’altro che illuminate di qualche manager
d’acchito. L’occasione è ghiotta anche per i fruitori e completasti del vecchio
continente a ben vedere. Perché la doppia versione in cd ci regala oltre alla
b-side ‘The Cowboy Song’ un’intervista di circa un’ora a John Lydon per la BBC,
risalente all’ottobre del 1978. Ancor più intrigante il vinile che include una
replica dell’originale poster pieghevole, annunci apparsi sui tabloid d’epoca
un set di adesivi ed una download card per l’intero album. L’intera operazione
è stata approvata e coordinata con lo stesso John ed il suo management
personale.
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