Nel 2011, dopo oltre 20 anni di intensa attività sia live
che in studio, Chris Robinson, leader carismatico e voce dei Black Crowes,
decide di dare una sterzata alla sua carriera artistica. Con il gruppo madre in
pausa indeterminata, il nostro sembra liberarsi di qualsiasi assillo
discografico, tornando ad approcciare la musica come una vera e propria arte in
divenire. Confrontandoci con il suo debutto solista Big Moon Ritual – cui
seguirà un album fratello in settembre a titolo The Magic Door – abbiamo la sensazione
che la libertà è salita in cattedra. Come del resto già provato dal fratello
minore Rich, il southern sound dei Black Crowes è parzialmente accantonato in
favore di una vena più originale e sentita. Che l’universo sterminato del rock
acido americano sia oggi ad un passo è un dato di fatto. Sin dalla bellissima
copertina siamo proiettati su un qualche parallelo pianeta psichedelico.
C’è poi quell’amore mai nascosto per la musica soul che
unitamente a certi ricami boogie offre un quadro ancor più affascinante della
situazione. La nuova ragione sociale – legandosi fortemente al concetto di
spiritualità – è proprio Chris Robinson Brotherhood, come a sottolineare
l’operatività di un collettivo. Quello che era partito come un esperimento
senza aspettative, presto si è rivelato un oliato meccanismo live, con ben 118
date nelle maggiori città statunitensi. Ad accompagnare Robinson troviamo
musicisti non meno stagionati.
Neal Casal alla chitarra è forse l’elemento di maggior
spicco, potendo contare su una lunga carriera solista oltre che sulla militanza
nei Cardinals, formazione che accompagnava Ryan Adams. Adam MacDougall – anche
lui dalla navicella madre Black Crowes - alle tastiere si ricava un ruolo
sorprendente, tanto che i suoi ispirati giochi elettrici aprono qualche malcelata
porta della percezione. George Sluppick (batteria) e Mark Dutton (basso,
ex-Burning Tree) aggiungono una grande dose di esperienza ancorando definitivamente
il suono della band. Un disco che si perde nei panorami sterminati che furono della
Big Brother & the Holding Company o dei Grateful Dead, rilanciando un
grandissimo autore. Provare per credere.
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