Chitarre come motori di jet
supersonici, chitarre così stratificate da ricordare un qualche distorto
dispositivo elettronico. Se è ancora lecito parlare di white noise A Place To
Bury Strangers si candidano a rappresentanti di un’intera categoria. Sembravano
un miraggio i Sonic Youth di Confusion Is Sex, eppure se pensiamo ad una
rivisitazione di quel suono così marziale non dobbiamo cambiare
distretto…Sempre dalla Big Apple muove il fenomeno sotterraneo più urgente di
questi anni zero. Con in testa lo scienziato dei pedali Oliver Ackermann – la
cui Death By Audio ha prodotto effetti per i più rinomati anti guitar-hero dei
nostri tempi – il gruppo non intende certo arrestarsi dopo aver pubblicato un
Ep ad inizio stagione sempre per Dead Oceans.
Con Worship l’affare si fa maledettamente
serio tanto che tra le pieghe di questo rovinoso gioco si affacciano
schermaglie krautrock, tracce dream-pop e qualche scampolo gotico, del resto
mai estraneo alla filosofia del gruppo. Dissonanti, feroci eppure capaci di cooptare
una nuova sensibilità melodica. Un wall of sound che porta il diritto
d’autore, sfiorando la cold wave in You
Are The One - con Ackerman che sembra fare minacciosamente il verso a Damo Suzuki
– o addirittura i più mistificatori Cure in Dissolved. Scelte ambiziose, ad ogni giro.
Registrato e mixato in proprio il
disco offre la visione più onesta del gruppo, senza alcun filtro esterno. Non
stiamo cercando di reinventarci, semplicemente proviamo ad oltrepassare i
confini e gli aspetti più noti del nostro stile. Un’esemplificazione di come la
calvinista spinta do it yourself sia ancora effettiva. Pump up the volume!
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