‘I’m the one’, che è un po’ come dire non esiste alcun diritto di replica. Se la protagonista è Annette Peacock – con il suo album dato alle stampe nel 1972 – state pur certi che il senso più intimo di questa dichiarazione non può certo essere smentito. Light In The Attic ha pensato bene di dare ampio risalto a quest’opera, che la stessa Peacock aveva ripubblicato in tiratura limitatissima attraverso la sua Ironic nel 2010. I capolavori non rimangono a lungo nel cassetto, tanto più se conservano a distanza di decenni quella straordinaria freschezza ed originalità che li aveva resi tali.
La Peacock ha sempre vissuto ai margini del music business (nonostante sia amatissima da una figura imponente come David Bowie), ma nonostante ciò ha saputo inserirsi tra avanguardia e pop grazie ad una personalità pazzesca. Compagna del celeberrimo bassista Gary Peacock (ora in azione con Keith Jarrett ma un tempo parte della sezione ritmica ‘spirituale’ di Albert Ayler) la nostra ha spesso composto per il pianista Paul Bley (suo primo marito), una delle figure più in vista di tutto l’universo jazz. La RCA Victor pubblicava il disco nel 1972 – tra gli illustri compagni di etichetta ricordiamo lo stesso duca bianco e Lou Reed – raccogliendo immediatamente un successo a furor di popolo.
Oltre al Paul Bley, nel disco
troviamo due percussionisti sudamericani straordinari: Airto Moreira (lo stesso
uomo capace di speziare il jazz elettrico di Miles) e Dom Um Romao. Dai brani
originali ad un’unica e sconvolgente cover di Love Me Tender (Elvis Presley),
il disco pulsa tra blues-funk, ballate appassionate e frequenti accompagnamenti
elettronici (il Moog, di cui la nostra faceva un uso scientifico). Disco
anni luce avanti che rappresenta la
seconda installazione nel catalogo di Future Days, marchio parallelo
dell’etichetta di Seattle. Remastering dai nastri originali, estese note di
accompagnamento a cura di Mikey ‘IQ’ Jones, sensuali ed inedite foto d’archivio
e vinile 180 grammi
limitato a soli 1000 esemplari. Ci sono tutti i crismi per riaccogliere
trionfalmente questo classico.
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