Year Zero dei Black Mountain oltre ad essere una colonna sonora mozzafiato è anche il miglior tributo possibile al formato vinile, tanto da esser pubblicato unicamente in Lp per la gioia dei numerosi supporter del formato. 45 minuti di musica che mettono in fila ben cinque brani inediti ed altrettanti brani di repertorio a quanto pare selezionati dagli stessi fans del gruppo. L’anima lisergica del gruppo canadese viene fuori prepotentemente, tra chitarre acide, percussioni sparse e voci sinuose. Un’ altalena emotiva che sposa le immagini in maniera decisa, rendendo possibile la comunione tra uno degli sport più solari ed un sound solo apparentemente oscuro.
Originale anche il format della pellicola, filmata letteralmente in giro per il mondo in 16 millimetri ed ammantata da una patina post-apocalittica. Il regista Joe G. racconta le gesta di un gruppo di sopravvissuti ad una sorta di disastro globale, pronti a rifugiarsi in un paradiso perduto che li riporta idealmente alle origini del mondo. Un film che altera le stesse dinamiche di genere, tanto che attraverso la tavola da surf Joe G. sposa un concept di chiara natura ambientalista. E chi meglio dei Black Mountain poteva dare consistenza ad immagini così ricche di dettagli e scenari mozzafiato?
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