19/04/12

Giant Giant Sand!


Quando pensavate che i Giant Sand non potessero più crescere a livello esponenziale, Howe Gelb ha provveduto a rinsaldare le fila del gruppo, espandendo e magnificando la sua visione con la nuova versione dei Giant Sand, chiamandola – appropriatamente – Giant Giant Sand. Gigante al quadrato dunque ed un omaggio alla terra che ha adottato questo grande musicista: Tucson, Arizona. Nominalmente un’opera country rock, il disco in uscita a giugno per Fire è uno dei lavori più coraggiosi concepiti da Howe.

Tra i membri di questa atipica orchestra riconoscerete una buona presenza di musicisti danesi, da almeno dieci anni coinvolti nel progetto, oltre ad una sezione archi nuova di zecca (rigorosamente nordica) e al talento cristallino di Maggie Bjorklund alla pedal steel. Sul fronte americano c’è l’ingresso di alcuni musicisti di Tucson oltre al ritorno di una vecchia collaboratrice come Lonna Kelley, con il suo inconfondibile accento, da un altro luogo principe dell’Arizona: Phoenix.

Per anni un lavo così ambizioso era stato inseguito da Howe, che forte di uno stuolo di musicisti così composito non ha certo messo da parte le sue velleità. Il deserto è protagonista della narrazione, con un personaggio dal passato tribolato e dal presente ancor più incerto, anche per l’ incontro con le autorità al confine con il Messico. La cosa viene trasposta in musica in maniera esaltante, merito anche di Brian Lopez, Gabriel Sullivan e Jon Villa che con il oro stile tex-mex (informato anche dalla cumbia) preconizzano l’arrivo dei mariachi. Disco concettuale e dalla varietà intrinseca notevole, Tucson fotografa un campione assoluto dell’americana, nel momento della sua rinascita artistica.

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