Anticipato da tempo, il nuovo album dei Melvins ha oggi un titolo. Freak Puke, ancora una volta sotto l’egida di Ipecac, sarà disponibile in tutti i negozi di dischi a inizio giugno. Cambia per l’occasione la sigla, tanto che il nuovo organigramma prevede al fianco degli storici Buzz e Dale un personaggio quanto mai eclettico come il bassista Trevor Dunn, già con Fantomas e Mr. Bungle.
Proprio nell’idea di proporsi con line-up di volta in volta rivoluzionate il gruppo ha trovato l’elisir di giovinezza. A livello strutturale i Melvins tornano con decisione ad atmosfere più tetre e subdole, facilitati in questo dalla presenza di uno strumentista eccezionale. Trevor Dunn lascia nella custodia il basso elettrico ed opta per il contrabbasso pur se debitamente amplificato. Un elemento percussivo in più se volete, anche se la dimensione della band rimane selvaggia, straziante, forse solo un pizzico più meditabonda. E’ una continua sfida verso l’ignoto, verso il futuro che sopravanza. I Melvins non hanno dubbi rispetto all’antidoto da assumere, musiche che rimangono ad alto voltaggio, magari concedendo di più all’elemento psichedelico e ad una forma di barbaro neo-classicismo (l’archetto usato da Dunn per sfregare il suo strumento ad esempio).
Pronti ad imbarcarsi nell’ennesimo tour di una sconfinata carriera – 21 date soltanto negli States con altri delegati del rumore bianco come gli Unsane – i Melvins ci dimostrano che cambiare è lecito, pur mantenendo quella poderosa personalità. Solo loro potevano infatti pensare di sconvolgere un classico di Paul McCartney e dei suoi Wings - ‘Let Me Roll It’ - con quel demoniaco flusso boogie.
Nessun commento:
Posta un commento