27/06/13

Scared To Get Happy(A Story Of Indie Pop 80-89)




Scared To Get Happy (A Story Of Indie Pop 1980-1989) è il primo cofanetto in assoluto a documentare l’esplosione dell’indie-pop in Gran Bretagna nel corso degli anni 80. Compilato seguendo un rigoroso ordine cronologico il box composto da 5 cd illustra lo sviluppo di questo esteso movimento, dagli albori del post punk al dominio delle band scozzesi, passando per un sottogenere come il C86 e l’ultimo colpo di coda prima del sopraggiungere dei nineties con l’esplosione del cosiddetto Madchester e l’avvento parallelo dello shoegaze.

Ispirato esteticamente alle mitiche raccolte  Nuggets, il cofanetto assembla qualcosa come 134 tracce, raccogliendo le testimonianze di alcune fra le più influenti etichette del tempo come: Creation, Factory, Cherry Red, Rough Trade, Sarah, Subway Organisation, Zoo, Kitchenware, Pink, Chapter 22, In Tape, Medium Cool, Lazy, Dreamworld, 53rd & 3rd, Ron Johnson, el, Vindaloo, Red Rhino, Food, etc.

Molti dei protagonisti in questione raggiungeranno poi un’affermazione su ampia scala, divenendo vere e proprie icone pop nel decennio successivo. Nello specifico parliamo di Primal Scream, Aztec Camera, Stone Roses, Pulp, the Wonder Stuff, Lloyd Cole & The Commotions, the Inspiral Carpets, the Soup Dragons, the Wedding Present, James, the La’s, del Amitri, the Primitives, the Jesus & Mary Chain, Prefab Sprout, the Shamen, Cud, the Bluebells, Black, the House Of Love, Strawberry Switchblade, Pop Will Eat Itself, the Darling Buds, Fuzzbox, That Petrol Emotion, the Railway Children, Jamie Wednesday (nei panni di Carter USM), the Milltown Brothers and the Boo Radleys. 

Nel box è contenuto uno stiloso libretto di 54 pagine con dettagli illuminanti su ogni singola composizione ed illustrazioni originali. Alcuni dei pezzi selezionati (Strawberry Switchblade, Soup Dragons, Bluebells, Close Lobsters, etc.) sono assolutamente inediti e pubblicati per la prima volta in questo ampio contesto. Per non parlare poi delle alternate takes e delle rarità che hanno trovato  spazio in questo gioiello temporale. L’iniziativa è stata anche promossa con un mini-festival tenutosi il 22 di giugno presso il rinomato club londinese 229. Sul palco si sono alternati  the Primitives, the BMX Bandits, the Brilliant Corners, the June Brides, Mighty Mighty, the Wolfhounds, the Popguns, 14 Iced Bears, the Blue Orchids e Yeah Yeah Noh, a testimonianza di un sentire maniacalmente pop  ancora in essere.  





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