I Crystal Stilts
sono emersi con un omonimo Ep pubblicato nel 2005 ed un esordio sulla lunga
distanza – datato 2008 – ‘Alight of Night’. Due piccolo edifici per il nuovo indie
istintivamente legato alla tradizioni sixties e ad una strumentazione vintage.
Effetti sacrosanti della macchina del tempo che posto il quartetto newyorkese
di diritto sulla mappa dei fenomeni contemporanei. Brani immersi in un
riverbero chitarristico che solo l’ingegnere folle Joe Meek avrebbe potuto
immaginare con tale perseveranza. Con il secondo album del 2011 ‘Love With
Oblivion’ le posizioni del gruppo sembrano ancor più chiare, fino ad arrivare
alla totale definizione del loro suono con
‘Radiant Door’, l’EP che di fatto inaugura la loro collaborazione con
l’etichetta indipendente di Brooklyn Sacred Bones.
In pratica una creazione del cantante Brad Hargett e del chitarrista JB Townsend (anche collaboratore di Frankie Rose e Blank Dogs), i Crystal Stilts hanno susseguentemente incorporato Andy Adler al basso, Keegan Cooke alla batteria e Kyle Forester all’organo. Il quintetto ha creato ‘Nature Noir’ seguendo nuovi impulsi ed allargando di misura la sua concezione sonora. Nessuna meraviglia dunque nell’ascoltare archi, percussioni assortite e sintetizzatori d’epoca, sempre nel rispetto di un’idea benevolmente ‘passatista’. Più avventurosa la scelta delle componenti, parimenti alle riflessioni di carattere umanistico, che emergono nelle liriche. C’è anche una nuova vocalità in brani come ‘Star Crawl’ e ‘Sticks and Stones’, preludi ad un certo soul bianco, con buona pace di chi ha associate troppo in fretta la band al calderone del dopo bassa-fedeltà. A ben vedere ‘Nature Noir’ è un qualcosa che si staglia oltre i confini del garage e del rhythm n blues, riproponendo certo una vecchia idea inglese, attualizzata secondo parametri contemporanei, capace però di addentrarsi nel cono d’ombra del dopo-punk. I Crystal Stilts hanno oggi un suono immediatamente riconoscibile, una traccia autoriale indelebile.
In pratica una creazione del cantante Brad Hargett e del chitarrista JB Townsend (anche collaboratore di Frankie Rose e Blank Dogs), i Crystal Stilts hanno susseguentemente incorporato Andy Adler al basso, Keegan Cooke alla batteria e Kyle Forester all’organo. Il quintetto ha creato ‘Nature Noir’ seguendo nuovi impulsi ed allargando di misura la sua concezione sonora. Nessuna meraviglia dunque nell’ascoltare archi, percussioni assortite e sintetizzatori d’epoca, sempre nel rispetto di un’idea benevolmente ‘passatista’. Più avventurosa la scelta delle componenti, parimenti alle riflessioni di carattere umanistico, che emergono nelle liriche. C’è anche una nuova vocalità in brani come ‘Star Crawl’ e ‘Sticks and Stones’, preludi ad un certo soul bianco, con buona pace di chi ha associate troppo in fretta la band al calderone del dopo bassa-fedeltà. A ben vedere ‘Nature Noir’ è un qualcosa che si staglia oltre i confini del garage e del rhythm n blues, riproponendo certo una vecchia idea inglese, attualizzata secondo parametri contemporanei, capace però di addentrarsi nel cono d’ombra del dopo-punk. I Crystal Stilts hanno oggi un suono immediatamente riconoscibile, una traccia autoriale indelebile.
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