22/02/13

The Men, new day rising!





Con il loro quarto album a titolo ‘New Moon’, The Men sono orgogliosi di presentare il lavoro più intenso e personale in carriera. Mai contenti rispetto ai metodi di registrazione, i ragazzi abbandonano la grande città ad inizio 2012 per recarsi a Big Indian, stato di New York, al fine di trasformare un remoto casolare in un attrezzato studio casalingo. Potendo contare su un invidiabile scenario naturale – che ogni mattina gli consentiva di osservare le vicine catene montuose – il gruppo si faceva assorbire totalmente dall’ambiente circostante, per scrivere in maniera libera e dedicata.

Lo studio diventa un’incubatrice per pezzi scheletrici, che prendono progressivamente forma. Ci sono le due chitarre di Nick Chiericozzi e Mark Perro e la batteria di Rich Samis a saldare i ranghi. Il ruolo di bassista è invece coperto dall’amico e produttore Ben Greenberg (Pygmy Shrews, Hubble, Zs), che in realtà avrà un ruolo affatto trascurabile in fase compositiva.
 
Non esiste il frontman di riferimento per The Men, situazione unica che consente una certa fluidità nei rispettivi ruoli. L’intercambiabilità musicale è l’altra freccia al loro arco, tanto che spesso e volentieri si esce dalla logica del dissonante post-punk, non fosse altro per la presenza di un pianoforte, di un mandolino, di un’ armonica o di una vocalità molto soulful che coinvolge tutti gli elementi del gruppo. Con ‘New Moon’ si celebra un abbandono quasi spirituale, dove non c’è però spazio per la nostalgia, tanto che la finalità di The Men è quella di proiettarsi nello spazi-tempo, guardando sempre fiduciosi al futuro. Nelle pieghe del loro suono si scorgono riferimenti a tradizioni emblematiche della scena underground americana, dal suono aggressivo della motor city Detroit al rock’n’roll di Nashville, passando per le numerose profezie del dopo hardcore, dalla costa orientale a quella occidentale. Connubio di idee e muscoli, senza però la sensazione onirica del deja vu.



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