27/09/11

Wooden Wand - "Briarwood" (Fire Records)

Quando James Jackson Toth, altrimenti noto come Wooden Wand, è stato invitato a registrare un sette pollici split dal suo vecchio amico Duquette Johnston (originariamente nei Verbena, gruppo alternative-rock che sul finire dei ’90 ebbe anche una parentesi major) con la band Gum Creek Killers per l’etichetta Communicating Vessels, il suo primo impulso è stato quello di inviare un pezzo dal suo sterminato e leggendario archivio di inediti. Ma Duquette ha pregato Toth di farle visita a Birmingham, dove entrambi hanno registrato i due lati del singolo servendosi della stessa band. Il tutto accadeva all’ Ol Elegante Studios di Homewood, Alabama. Toth, entusiasta, disse che l’esperienza andava ripetuta ed immediatamente si organizzò per dare un seguito esteso all’episodio.
Nella forma di un album, ora prodotto dall’iper-attiva Fire Records. Di nuovo la Duquette mette a disposizone la stessa formazione con lo stesso studio per incidere Briarwood. C’è anche lo zampino di Les Nuby (Vulture Whale, ex-Verbena) nella veste di produttore. Toth chiama a sè anche i vecchi amici Brian Lowery e Jody Nelson dei Through The Sparks, per dar vita ad un’inedita formazione dal nome Briarwood Virgins.
Libero di muoversi in studio e senza costrizioni di sorta, Toth realizza forse l’album più 'rock and roll' della sua carriera. Abbandonata la chitarra acustica – presente in un solo brano – e le atmosfere folk meditabonde delle ultime pubblicazioni (pensiamo al disco Death Seat su Young God), il nostro abbraccia istintivamente il Bob Dylan elettrico come l’eroe canadese Neil Young.
Nelle parole del protagonista, il disco voleva recuperare lo spirito di Second Attention, l’album edito nel 2006 da Kill Rock Stars. Nei fatti si palesa un disco dai toni classici.

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