27/09/11

Orchestra Of Spheres - "Nonagonic Now" (Fire Records)

La scena underground neozelandese è indissolubilmente associata ad una label come Flying Nun e più in generale ai prodromi di quello che poi sarebbe comunemente inteso come lo-fi. Dopo aver suonato ad innumerevoli feste private, spettacoli di strada e concerti ovviamente autofinanziati, l’orchestra delle sfere, ci dice che in Oceania tira un altro vento.
Sin dai loro abiti – tagliati con grande vezzo estetico – cogliamo come l’attenzione sia precipitata sui colori e sulla spettacolarizzazione. Distanti dunque dal’intimismo dei connazionali che avevano trasbordato il post-punk in capsule avant, i quattro ragazzi che compongono la ciurma si sbracciano per dirvi che il loro party è davvero esclusivo.

In questo baillame convivono numerosi aspetti non solo della musica ritmica occidentale, ma anche di quella africana ed orientale. C’è la ripetizione dei congotronics, gli squarci poliritmici dei Boredoms, l’impronta rumorista del jazz libero. Non un momento di stanca in questo 'Nonagonic Now', in cui spiccano gli strumenti auto costruiti dalla stessa band. E’ un caos ordinato, in cui ogni piccolo frammento sembra tornare per incanto al suo posto. Registrato presso il Frederick Street Sound ed il Light Exploration Society, due dei club autogestiti che coinvolgono gli stessi membri del gruppo, il disco è la punta d’iceberg della vitale scena di Wellington, luogo destinato ad insinuarsi prepotentemente tra le mappe dei creativi di mezzo mondo.

Bagnatevi in questo pozzo d’idee, ora!

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