Sembra proprio un
sogno divenuto realtà quello in casa Light In The Attic, un progetto cullato
per ben sette anni ed ora capace di venire alla luce in tutta la sua gloriosa
portata. ‘There’s
A Dream I’ve Been Saving’ è la maniera più logica e trionfale per
commemorare il lascito di Lee Hazlewood e delle sue industrie musicali nel
periodo compreso tra il 1966 ed il 1971. Dopo aver assemblato con estrema cura una
serie di pubblicazioni sul grande coroner
americano negli ultimi 12 mesi, l’etichetta del Northwest produce oggi il
massimo sforzo collezionando le produzioni artistiche del baffuto vocalist. Dopo
la riedizione del classico debutto ‘Trouble is a Lonesome Town’ e la colonna
sonora culto ‘A
House Safe for Tigers’, LITA ha anche provveduto a mettere mano agli
archivi della sua etichetta con la bella realizzazione di Honey Ltd., anche
loro coinvolte in questo lussuoso box set.
Sono 4 i cd presenti
nel cofanetto, che si adagia in una confeziona di cartone rigida che replica il
formato LP, con ben 107 le tracce in scaletta. A questo è necessario aggiungere
un libro con di ben 172 pagine, ideale connubio ai suoni che danno forma alla accolta-tributo.
Tutto il materiale d’archivio è stato meticolosamente rimasterizzato, seguendo
un trasferimento analogico a 24-bit/96-kHz. Il 95% dei transfer arrivano non a
caso dai nastri originali analogici (solo il 5% dei contenuti è stato lavorato
da vinili Mint)
I contenuti nel
dettaglio: i primi due dischi mettono insieme tutto quello che è stato
registrato da Lee per LHI, compresi tutti i 45 giri e
gli album (Cowboy
in Sweden, Forty, The Cowboy & The Lady e Requiem For an Almost Lady) oltre ad
una manciata di tracce assolutamente inedite.
Il terzo e quarto
dischetto sono invece un sunto di quanto di meglio sia uscito per il marchio
discografico, una bella rassegna con artisti quali Suzi Jane Hokom, The Kitchen
Cinq, Ann-Margret, Honey Ltd., The International Submarine Band, Arthur, The
Aggregation, Sanford Clark, Lynn Castle, The Surprise Package, Virgil Warner, Hamilton
Streetcar e moltissimi altri. Un viaggio che dalla tradizione folk arriva a
lambire i nevralgici percorsi del rock psichedelico, presentando peraltro 14
brani assolutamente inediti.
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