La
band di Efrim Menuck non è mai andata troppo per il sottile, scegliendo sempre
una dialettica piuttosto esplicita a fronte dei comportamenti di circostanza,
che troppo spesso hanno attraversato l’universo alternative. Al diavolo l’ipocrisia
dunque, come dimostrato dagli stessi Godspeed You Black Emperor che pochi mesi
or sono hanno deciso di non presentarsi ad uno dei più classici vernissage
indie canadesi – il Polaris Prize – difendendo così allo strenuo la propria
etica.
Dopo
la favolosa reunion da cui è anche scaturita la pubblicazione dell’album ‘Allelujah!
Don’t Bend! Ascend!’ , Efrim
torna a dedicarsi a tempo pieno ai Silver Mt. Zion. Il
titolo del nuovo disco, ovviamente per Constellation, è quanto meno provocatorio:
‘Fuck Off Get
Free We Pour Light On Everything’. E’ il primo documento ufficiale della band
ad esser stato concepito con la nuova formazione a cinque. Ed è anche il primo
album a rispettare la lunghezza di un singolo Lp, dal debutto stesso della band
avvenuto 15 anni or sono (all’epoca erano addirittura un power trio).
Il disco parte con una
propulsione straordinaria, mettendo in fila numeri quali ‘Fuck Off Get Free (For The Island Of Montréal)’, ‘Take
Away These Early Grave Blues’ e ‘What We Loved Was Not Enough’ assieme alla
straordinaria ninna nanna ‘Little Ones Run’ e all’altra miniatura ‘Rains Thru
The Roof At Thee Grande Ballroom (For Capital Steeze)’. Il fulcro dell’album è
pero’ ‘Austerity Blues’ , un’epica cavalcata di 14 minuti che si chiude con una
preghiera: “Lord let my son live long enough to see that mountain torn down”.
Proprio
questo testo ingloba l’attitudine di Efrim ed il suo desiderio di confrontarsi
con un universe che affoga nell’ ingiustizia e nell’ingordigia. Le sue
osservazioni passano attraverso al lente di un genitore, che riflette sul
significato ultimo di mortalità, sconfitta e legami familiari. Questo non è
intrattenimento, meno che mai una via di fuga. La poetica dei Silver Mt. Zion è
un manifesto politico che si bagna nella passione, al capolinea del sistema capitalistico
occidentale.
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