Nato
in Michigan, Brendan Benson rappresenta idealmente il lato più solido della
sottocultura power-pop, un’energia - la sua – messa sempre a disposizione di
brani imbattibili, sotto il profilo armonico e compositivo, magari hit
istantanee in un universo parallelo. Piccole sinfonie melodiche che non perdono
mai di vista il lato più chitarristico della questione, giungendo ad un’ideale fusione tra il rock da FM ed i pruriti
di una generazione cresciuta all’ombra della famosa raccolta-manifesto Nuggets.
In altre parole Benson è
sempre apparso più vicino agli Who che non ai Raspberries, ma anche in questo
caso le declinazioni sono delle più soggettive. Il suo momento di maggior clamore
– aldilà di una carriera solista svoltasi sempre con grande continuità – è dato
dalla nascita del supergruppo The Racounteurs, concepito con l’amico di vecchia
data Jack White (Stripes). I due album del gruppo – Broken Boy Soldiers del
2006 e Consolers Of The Lonely del 2008 – raggiunsero la top ten tanto negli
Stati Uniti quanto nel Regno Unito, a dimostrazione di una comunione felice
capace di smuovere un cospicuo numero di fans.
Quando
Jack decide di perseguire la sua carriera solista e mettere in moto l’altra
formazione semi-stellare The Dead Weather, per Benson è tempo di tornare in
studio e concepite una nuova alleanza con la lanciatissima Lojinx. ‘You Were
Right’ è il suo secondo album per la casa discografica inglese, ancora un
successo in termini di tenuta artistica. La sua via al power-pop non rinuncia
oggi ad una vena blue eyed soul, con l’utilizzo di fiati in arrangiamenti davvero
seducenti. Il disco è stato registrato presso i personali Readymade Studios, circostanza
che ha permesso all’autore di realizzare compiutamente la propria visione
creativa, senza cedere a sollecitazioni esterne o pressioni di marketing. Tutto
questo è pienamente trasmesso dai solchi del disco, quasi un album fotografico
concepito nella dimora di Nashville, Tennessee, dove Benson è stato l’unico
responsabile degli eventi. Una maniera piuttosto decisa di affermarsi nell’universo
musicale odierno, soverchiato da una programmazione e produzione a ritmo
industriale.
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