27/03/12

Il batterista dei Portishead si ispira a John Carpenter


Geoff Barrow è l’archetipo del musicista/produttore contemporaneo. Per chi lo conoscesse unicamente come terzo membro dei Portishead, l’immagine va necessariamente ampliata. Musicalmente onnivoro, ha bazzicato i circuiti della musica heavy, flirtando anche con il drone ed il ritorno in pompa magna della musica krauta. Parla per lui l’attività con la label personale Invada (casa di Mammatus, Gonga, Atavist, Crippled Black Phoenix ma anche Julian Cope) ed il recente progetto Anika (licenziato in America da Stones Throw).

In questo ‘Drokk’ si allontana tanto dall’hip-hop quanto dalla musica più pesante e ripetitiva, stringendo una solida alleanza con Ben Salisbury. Questi è un compositore di colonne sonore professionista, con oltre 200 lavori a sua firma per tv e cinema. Citiamo ad esempio il trittico del regista David Attenborough ‘Life of Mammals’, ‘Life in the Undergrowth’ e ‘Life in Cold Blood’. L’incontro tra Barrow e Salisbury risale ad una decina di anni fa…su un campo di calcio! Un club per non più giovanissimi con base a Bristol, evidentemente. Le numerose sconfitte sul campo hanno portato i due a dedicarsi naturalmente ad altro, la musica ed un progetto cinematografico come obiettivo. Arrivano le prime commissioni, prontamente dismesse, ma il feeling tra i due è talmente forte ce qualcosa inizia comunque a prendere forma.

Barrow assieme al designer Marc Bessant (autore della copertina) sono da sempre avidi lettori di ‘2000AD’ casa fumettistica celebre per aver lanciato il personaggio feticcio Judge Dredd. L’ispirazione per un’ipotetica colonna sonora arriva proprio da quella serie, ed il luogo dove si svolgono le azioni è l’integerrima Mega-City One. Mancava un corrispettivo musicale di quella contea futuristica, ‘Drokk’ è la trasposizione sonora curata con estrema attenzione dai due. Sei mesi nella lavorazione, nel mezzo del tour mondiale dei Portishead e delle commissioni ricevute da Salisbury per conto della BBC. Al bando le orchestrazioni, la musica assume forme minimali, ricorrendo ad un equipaggiamento per lo più analogico, nel rispetto di una scuola elettronica ‘antica’. L’ Oberhiem 2 Voice Synthe-sizer (una classica tastiera del 1975) è lo strumento principe, con il suo sequencer utilizzato per riprodurre ritmi ed una batteria meccanica. Aldilà di alcuni strumenti manipolati digitalmente (piano, violino, mandolino, ukelele ed un hammered dulcimer) e del cameo dei Beak (l’altra band di Barrow), il disco è una monolitica sequenza sintetica che ha tutto il fascino delle migliori opere carpenteriane. Tanto che ‘Drokk’ è - stilisticamente parlando - il degno erede di ‘Assault On Precint 13’ ed ‘Escape From New York’.

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