Con i Black Crowes temporaneamente al palo, quale momento più opportuno per licenziare un debutto solista con tutti i crismi? Ci pensa l’altra figura cardine del gruppo, il chitarrista Rich Robinson, fratello del più chiacchierato frontman Chris, ad esordire con un disco che in maniera discreta sposta il focus rispetto al gruppo madre. Rich mostra con ‘Through A Crooked Sun’ – pubblicato in Europa da Circle Sound Records con ben 4 tracce extra - di essere un songwriter complete, capace per di più di avventurarsi nei luoghi della memoria con fare sorprendente. La sua carriera artistica inizia coi corvi da giovanissimo, con un successo planetario che lo investirà letteralmente. Fama e denaro, una moglie meravigliosa ed una reggia. Ma in un battito di ciglia, molte cose rischiano di venire a mancare. Quale migliore terapia allora di una seduta musicale? Un esorcismo per mantenere intatta la propria grazia ed il proprio talento. Un album che a ragione può essere considerato uno spartiacque.
Pur mantenendo un rapporto saldo coi Black Crowes, il nostro ha potuto salvaguardare la sua integrità artistica, approfittando della lunga pausa, stabilita di comune accordo proprio per preservare l’energia dei singoli musicisti. Rich è anche un un incredibile artista visuale (se ne volete sapere di più puntate il vostro browser su www.richrobinsonart.com). E’ palese come la veste solista abbia consentito al chitarrista di esprimersi sia a livello lirico che squisitamente musicale, lavorando ad un numero invidiabile di idee. Benintesi, questo è un vero e proprio caleidoscopio, la conferma di una statura importante. Si trascende proprio l’essenza intima del rock’n’roll, puntando in direzione di una musica soul molto cruda e prendendo la tangente psichedelica in più di un’occasione. Farsi cullare dalle buone vibrazioni, sembra suggerirci questa pratica Rich, perchè questo è un disco da ascoltare da cima a fondo, sgombrando la mente da ogni recente ricordo. Dal blues delle origini al southern-rock, dalle visioni lisergiche di Haight-Ashbury (il buon Jerry Garcia gradirebbe e come…) ad un ibrido black-folk che suona come una geniale intuizione. Di certo ‘Through A Crooked Sun’ è una di quelle rivelazioni che illuminano la scena ‘americana’ tutta.
Pur mantenendo un rapporto saldo coi Black Crowes, il nostro ha potuto salvaguardare la sua integrità artistica, approfittando della lunga pausa, stabilita di comune accordo proprio per preservare l’energia dei singoli musicisti. Rich è anche un un incredibile artista visuale (se ne volete sapere di più puntate il vostro browser su www.richrobinsonart.com). E’ palese come la veste solista abbia consentito al chitarrista di esprimersi sia a livello lirico che squisitamente musicale, lavorando ad un numero invidiabile di idee. Benintesi, questo è un vero e proprio caleidoscopio, la conferma di una statura importante. Si trascende proprio l’essenza intima del rock’n’roll, puntando in direzione di una musica soul molto cruda e prendendo la tangente psichedelica in più di un’occasione. Farsi cullare dalle buone vibrazioni, sembra suggerirci questa pratica Rich, perchè questo è un disco da ascoltare da cima a fondo, sgombrando la mente da ogni recente ricordo. Dal blues delle origini al southern-rock, dalle visioni lisergiche di Haight-Ashbury (il buon Jerry Garcia gradirebbe e come…) ad un ibrido black-folk che suona come una geniale intuizione. Di certo ‘Through A Crooked Sun’ è una di quelle rivelazioni che illuminano la scena ‘americana’ tutta.
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