20/01/12

La nuova canzone folk-politica dal Canada


Gli Elfin Saddle ampliano la propria agenda compositiva e concettuale in Devastates, il terzo album della band è forse la sua creazione più immediata e passionale. Il gruppo di Montreal – guidato dai poli-strumentisti Emi Honda e Jordan McKenzie (che si dividono anche gli oneri vocali) - ha sempre mostrato un profondo interesse per questioni che riguardano l’eco-sostenibilità e l’impatto delle politiche economiche, puntando sempre ad un’alternativa che potesse rivoluzionare gli usi ed i costumi locali. Oltre alla sfera musicale il talento di Elfin Saddle si estende alla sfera artistica, dove le loro video-installazioni sono già un evento di portata internazionale. Devastates si presenta come un’operetta costituita da un ciclo di canzoni dagli ibridi toni folk, dove le due voci – l’uso del giapponese da parte di Honda è una delizia – si incrociano in maniera perpendicolare.

Si ricorre a strumenti altrettanto esotici, tra piccole percussioni, fisarmonica, glockenspiel ed organo a pompa. L’inserimento di Kristina Koropecki al violoncello – parallelamente agli interventi del terzo membro riconosciuto Nathan Gage (Shapes & Sizes) al contrabbasso – permette al gruppo di seguire un ondivago andamento ritmico/melodico. Registrato presso una piccola cappella abbandonata nel Quebec rurale, il disco conserva una speciale intimità nella sua umile epicità, ancorato com’è ad un’estetica do it yourself. Un disco che rinverdisce il fascino delle canzoni di protesta, una voce fuori dal coro che rivendica tutte le potenzialità della più creativa folk music.

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