Gabriel Garcia Marquez with a synthesizer. Sulla pagina del loro My Space è questo l’urlo di battaglia – o lo spunto promozionale se preferite – di Jaguar Love, che dopo aver scosso le coscienze di migliaia di kids americani con il debutto per Matador, bissano per Fat Possum col nuovo disco Hologram Jams. Chi è familiare con i suoni della band non rimarrà certo deluso di fronte a questo ennesimo – strategico – attacco synth wave.
Salutato il talentuoso J Clark, Cody Votolato (sì, proprio lui, l’ex-Blood Brothers) e Johnny Whitney decidono che è meglio proseguire nelle vesti di duo. Anche se – chiariamolo subito – dal vivo saranno accompagnati da un batterista in carne ed ossa.
Dietro a questo drastico passo il desiderio di ampliare gli orizzonti della band, pur definendo una regola: l’integrazione tra gli elementi della dj culture come della stessa dance music con il rock indipendente. Proprio in questo momento si materializza l’offerta da parte del management per aprire due date dei Nine Inch Nails. Lo stress è enorme, ma è anche l’occasione di rodare il nuovo assetto, scelta che si rivelerà assai felice, considerando che la nuova unità produce qualcosa come 9 pezzi in una manciata di settimane.
Aldilà delle storie orribili che si sentono sul conto di Trent Reznor e compagnia le due apparizioni si risolvono per il meglio, con un insperato successo di pubblico. Ma è tempo di muoversi, la nuova vena creativa non può essere arginata e ci vuole nuovo supporto da qualcuno che creda incondizionatamente nel progetto. Matador si chiama fuori, pensando ad un ridimensionamento della band. I Jaguar Love vengono così approcciati da Fat Possum all’indomani di una folle esibizione alla celebre kermesse dell’Arizona SXSW. Come dire, la madre di tutte le festività indie…
I nuovi brani sono esplosivi, ve ne renderete conto immediatamente. Si spinge sull’acceleratore e la vena synth punk del gruppo spicca imperiosa. A briglia sciolta verso il futuro dunque. Ed oltre alle nuove scoppiettanti proposte anche una rilettura coi fiocchi di quella Take Another Piece of My Heart già portata al successo da Janis Joplin. Un amalgama - suscettibile a variazioni - di Daft Punk, New Order e Black Flag.. Così parlano del nuovo album i diretti interessati. Se avete ancora qualche dubbio sulla bontà del progetto non dovrete far altro che immergervi in questa scanzonata epopea della più rovinosa wave!
Salutato il talentuoso J Clark, Cody Votolato (sì, proprio lui, l’ex-Blood Brothers) e Johnny Whitney decidono che è meglio proseguire nelle vesti di duo. Anche se – chiariamolo subito – dal vivo saranno accompagnati da un batterista in carne ed ossa.
Dietro a questo drastico passo il desiderio di ampliare gli orizzonti della band, pur definendo una regola: l’integrazione tra gli elementi della dj culture come della stessa dance music con il rock indipendente. Proprio in questo momento si materializza l’offerta da parte del management per aprire due date dei Nine Inch Nails. Lo stress è enorme, ma è anche l’occasione di rodare il nuovo assetto, scelta che si rivelerà assai felice, considerando che la nuova unità produce qualcosa come 9 pezzi in una manciata di settimane.
Aldilà delle storie orribili che si sentono sul conto di Trent Reznor e compagnia le due apparizioni si risolvono per il meglio, con un insperato successo di pubblico. Ma è tempo di muoversi, la nuova vena creativa non può essere arginata e ci vuole nuovo supporto da qualcuno che creda incondizionatamente nel progetto. Matador si chiama fuori, pensando ad un ridimensionamento della band. I Jaguar Love vengono così approcciati da Fat Possum all’indomani di una folle esibizione alla celebre kermesse dell’Arizona SXSW. Come dire, la madre di tutte le festività indie…
I nuovi brani sono esplosivi, ve ne renderete conto immediatamente. Si spinge sull’acceleratore e la vena synth punk del gruppo spicca imperiosa. A briglia sciolta verso il futuro dunque. Ed oltre alle nuove scoppiettanti proposte anche una rilettura coi fiocchi di quella Take Another Piece of My Heart già portata al successo da Janis Joplin. Un amalgama - suscettibile a variazioni - di Daft Punk, New Order e Black Flag.. Così parlano del nuovo album i diretti interessati. Se avete ancora qualche dubbio sulla bontà del progetto non dovrete far altro che immergervi in questa scanzonata epopea della più rovinosa wave!
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