26/02/10

Jóhann Jóhannsson “And in the endless pause there came the sound of bees” (Type)

Che la cosa non vi sorprenda più di tanto, l’intento originale di Type era proprio quello di realizzare musica che a livello di contenuti potesse sposare le immagini. Musica da film per semplificare. Nel tornare su questo fondante principio, Type inaugura sotto il migliore degli auspici un sodalizio con Johann Johannsson, un musicista che spesso ha legato il suo nome al mondo delle installazioni per non dire a quello più propriamente visivo. Pubblicando nel 2002 per l’inglese Touch un disco ad oggi considerato influente come Englaborn, il nostro ha conosciuto un progressivo sviluppo in termini artistici quanto popolari. Una fama - la sua – che si è arricchita di disco in disco toccando vertici importanti con le due uscite per 4AD. Era solo una questione di tempo prima che Johannsson componesse la sua prima colonna sonora,. And In The Endless Pause ne è il risultato. Nato come accompagnamento al film animato del regista Marc Craste – Varmints – il disco porta in dote le capacità di arrangiatore dell’autore islandese, abile nel sovrapporre lavori orchestrali – dal forte respiro neo-classico – con immaginifiche iniezioni elettroniche. Aldilà del supporto alle immagini, va sottolineato come il disco goda di una vita propria, proponendosi come collezione strumentale dal fascino austero e delicato.
Come in ogni colonna sonora che si rispetti ci sono dei temi ricorrenti, che Johannsson esegue con cura, muovendo tra subdoli arrangiamenti ed i gorgoglii delle sue elettroniche, trasmettendo nell’immediato la forza immaginifica di un suono. Portando a nuovi livelli l’essenza della musica ambient, spesso giostrando i numerosi input che giungono dall’universo classico-contemporaneo, il nostro primeggia nella stessa area circoscritta da grandi innovatori come Erik Satie, Gavin Bryars, Harodl Budd e Brian Eno.

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