30/06/08

BLACK PRESIDENT # 2




Seun Kuti & Fela's Egypt 80 "Many Things" (Tout Ou Tard)


Fuor di metafora Sean Kuti è il vero erede dell'impero musicale (e non solo) del padre Fela Anikulapo Kuti: E' nella sua musica che l'afrobeat ritrova un interprete magistrale, capace di veicolare tutto lo struggimento interiore caro proprio a quelle estenuanti maratone ritmiche. Nigeriano di Lagos, Seun prende in prestito una celebre frase di Baudelaire per giustificare in qualche misura la sua opera. 'You gave me your mud and I made gold from it' , mi avete dato il vostro fango ed io ne ho fatto oro. Un motto familiare in quanto sorta di manifesto generazionale, essenziale appunto a descrivere le gioie e i dolori del continente nero, la rivalsa sociale attraverso il media musicale, la costruzione di un ponte ideale con l'occidente attraverso 'l'industria dello spettacolo '. Sacrifici che il nostro conosce bene, tanto che le sue danze propiziatorie possono considerarsi come il lasciapassare definitivo verso un'affermazione globale. Riscatto che si gioca sul serrato percorso musicale ideato da Seun in combutta con la sua backing band, i Fela's Egypt 80. Terzogenito di Fela - venuto alla luce nel 1982 - Seun ha presto imparato ad estrarre il meglio dal mondo circostante, ragion per cui citando ancora il filosofo francese Baudelaire - ed i suoi celeberrimi fleurs du mal - dalle 'erbe cattive' sono spesso nate delle composizioni stupende. Sensibilizzato ed impegnato politicamente Kuti indirizza le sue liriche in maniera esplicita: E' proprio il sociale l'argomento principe, con argomenti scottanti quali la questione dell'igiene locale, laddove ci sono addirittura più morti per malaria che per AIDS. Seun ha recentemente raggiunto un'altra icona locale come Youssou N'Dour in un progetto ad ampio respiro che vuole proprio denunciare gli effetti di questa piaga, ancora lungi dall'essere debellata. Il brano Mosquito Song è una denuncia aperta nei confronti delle negligenze dell'amministrazione locale, che mai si è prodigata per una corretta informazione.
L'orchestra che accompagna Kuti è la stessa vista in azione da metà degli anni '80 con Fela, e proprio Seun si è preso carico di amministrarne l'enorme potenziale, dopo la prematura scomparsa del padre nel 1997. Di fronte a voi non un semplice epigono, ma la re-incarnazione di un fenomeno, di una divinità (ed anche figura politica) che ha dato una sterzata prepotente al destino di tutto il popolo d'Africa, attraverso ritmi esagitati e parole reclamate a gran voce. E se anche Barack Obama è intervenuto direttamente in una spinosa questione di passaporti - poco prima della loro esibizione ad un festival di Chicago, la scorsa estate, risoltasi con una pacifica invasione di palco - vuol dire che qualcosa si sta davvero muovendo...

27/06/08

COMO NOW: The Voices of Panola County, MS


Nel cuore profondo di Panola County, Mississippi, si trova Como, una piccola cittadina rurale dove tanto i giovanissimi quanto la popolazione più adulta hanno vissuto e respirato la tradizione gospel sin dalla notte dei tempi. Nell’estate del 2006, la Daptone Records ha acquistato uno spazio pubblicitario sui quotidiani locali e presso la maggiore emittente radiofonica, invitando i cantanti indigeni alla Mt. Mariah Church per registrare le proprie canzoni. Il risultato è COMO NOW, una convincente e vibrante collezione di tradizionali ed originali a cappella della stessa tradizione gospel delle famiglie di Panola County.

Una scommessa per Daptone, ormai celebrata casa della più moderna ed avvincente soul e funk music. Perché il gospel? E soprattutto perché rinunciare all’ausilio di qualsiasi tipo di strumentazione? Se mettete da parte le categorie analitiche della critica musicale per un attimo, ed ascoltate semplicemente il disco, la risposta diviene semplice e chiara: questa è autentica soulful music.

Le 16 canzoni presenti sul disco raccolgono i contributi di tutte le voci che si sono presentate il 22 luglio del 2006 presso la Mt. Mariah Church. Anche se questa musica è profondamente radicata nella tradizione, non deve essere catalogata come una sorta di accademica registrazione sul campo. Il disco non è stato infatti concepito per nessuna Libreria del Congresso, nè tanto meno per il beneficio di qualche musicologo o antropologo. COMO NOW è frutto della contemporaneità, è il prodotto di persone che vivono nel nostro tempo. Dal duetto tra Brother Raymond e Sister Joella Walker alle armonie delle Jones Sisters, ogni canzone in questo disco è destinata a voi, per ascoltare il modo in cui la popolazione di Como, Mississippi intona il suo gospel, adesso!

“When Michael Reilly came to me with his first recordings of the Como Mamas, I remember hearing it and being blown away. Though I’ve been into soul music for a very long time, it has only been in the past few years that I really got deeper into gospel music…and the line from soul to gospel eventually became much clearer to me. Less of an academic lineage than a visceral feeling that I started to get from listening to old records by the Soul Stirrers and the Highway Q.C.’s. Dorothy Love Coates, the Mighty Pilgrim Travelers, The Blind Boys, The Violinaires. They were the same sounds, the same feeling, as I got listening to James Brown, Tina Turner, Lee Fields when they were really wailing. Otis Redding when he was really pleading. Al Green when he was really moaning. Sounds that made the hairs on the back of my neck stand on end. The recordings Michael played me gave me the same feeling.” - Gabriel Roth (The Dap-Kings/Daptone Records)

26/06/08

Wooden Shjips

Insieme a Black Mountain e Black Angels i Wooden Shjips sono la nuova promessa della psichedelia americana, una band capace di bagnarsi nello stesso acido lisergico di Doors e 13th Floor Elevators, abbracciando anche le ipnotiche sonorità di gruppi inglesi come Loop e Spacemen 3. Dopo il successo dell'album omonimo, la Holy Mountain mette in circolazione "Vol.1", una raccolta di materiali originariamente usciti in vinile e fuori stampa da tempo. La raccolta contiene anche l'inedito "SOL '07".

Wooden Shjips "Vol.1" (Holy mountain)






Mugiboogie


Tre anni fa Mugison ha venduto il laptop per ‘acquistare’ un bassista ed un batterista in carne ed ossa, alzare il volume del suo amplificatore e partire per una missione. Il suo terzo album "Mugiboogie", che esce per la label dell'artista, è un classico album rock’nroll, alimentato da quei luoghi comuni che da sempre hanno permesso alla musica del diavolo di procreare in libertà. Si parla di eccessi, di sesso, passione ed un amore smodato per la vita (ed i suoi anfratti più remoti). Ci sono voluti 3 anni di prove e messe a punto, nel suo garage di fiducia, per arrivare a questa delirante sintesi perfetta. Chiamatelo schizofrenico, chiamatelo posseduto, una cosa è certa: la freddezza nordica del primo Mugison sembra esser stata spazzata via. Di lui si innamorò addirittura Matthew Herbert, il guru dell’elettronica taglia & incolla inglese, che volle pubblicare per la sua Accidental il cd-r di debutto dell’islandese (Lonely Mountain, 13.000 copie con packaging fatto a mano!). Era una gentile questione di folktronica, come si chiamava al tempo. Ora Mugison ha deciso di scendere direttamente negli inferi. Dopo un secondo album – il discreto "Mugimama", nominato addirittura a 5 Grammy nella natia Islanda (licenziato in America dalla Ipecac di Mike Patton – altra amicizia che non può non definirsi interessata) – il nostro punta sullo stomp del primigenio rock’n’roll. Loud music For Loud People, con ancora qualche invettiva pop dal sano eclettismo. Sembra di riascoltare un Beefheart d’annata, magari filtrato attraverso gli esperimenti in bassa fedeltà del primo Beck o le serrate blues punk del tuttofare Bob Log III. E da qualche parte assurdisti schizzi death metal ed ancora innocenti refrain melodici. "Mugiboogie" è il disco che farà traboccare il vaso e Mugison sarà la stella maligna che manipolerà la vostra torrida estate!

"Icelandic singer-songwriter Mugison already has a reputation abroad for bleak magic, on record and in solo appearances with acoustic guitar and laptop. But in his headlining set at the Art Museum, he came out swinging like a country-blues Led Zeppelin, armed with a muscular backing band of electric bass, pedal steel guitar and cannon-fire drums." -
David Fricke - Rolling Stone


www.mugison.com






23/06/08

Mondo Cane





Pare confermata la pubblicazione a Marzo 2009, su Ipecac, di "Mondo Cane", il progetto con cui Mike Patton rende omaggio alla canzone italiana degli anni '50 e '60, di cui è entusiasta ammiratore e collezionista da tempo.

"Mondo Cane" è stato già presentato dal vivo l'anno scorso in uno straordinario concerto, in cui l'ex Faith No More - accompagnato da un'intera orchestra e da Roy Paci come trombettista d'eccezione - ha cantato classici come "Ore d'Amore", "Il Cielo in una Stanza", "Che Notte" e altri capolavori della cosiddetta musica leggera italiana, fino a spingersi nell'interpretazione di brani dialettali, come la sempre emozionante "Scalinatella"di Murolo.

Patton porterà in giro ancora questa estate lo spettacolo "Mondo Cane. Arrangiamenti e interpretazioni di canzoni italiane dall'età d'oro degli anni ’50 e ’60" , tornando anche in Italia per una data molto attesa a Bologna in Piazza Santo Stefano, nell’ambito di Bè Bologna Estate.

La versione discografica di "Mondo Cane", di cui al momento non si conosce la tracklist, dovrebbe contenere sia brani live che registrazioni in studio.

20/06/08

Nude With Boots



Ci sono delle formazioni di fronte alle quali è obbligatorio chinarsi, in segno di riconoscenza. Ed ai Melvins, che - oltre ad aver plasmato il Seattle sound - sono stati tra gli artefici del cosiddetto hard rock moderno, vanno riconosciuti meriti ed onori ad oltranza.

25 anni di attività e la bellezza di 25 pubblicazioni importanti – tra album in studio, live ed EP estesi – ne fanno uno dei più fulgidi esempi di rock band in assoluto. E sin dal titolo del nuovo album – “Nude With Boots” (Ipecac Recordings), praticamente l’incarnazione di tutto un immaginario deviato e sessualmente scorretto che fa molto american gothic – le intenzioni del rinnovato quartetto sono chiare.

I fondatori Buzz Osbourne (in arte King) ed il batterista extraordinaire Dale Crover sono infatti stati raggiunti da Jared Warren e Coady Willis, che sotto la sigla Big Business costituivano il devastante power-duo che ha reso ancor più sgargiante l’etichetta Hydrahead. Una collaborazione che risale al 2006, data di pubblicazione dell’ottimo “(A) Senile Animal”.

Dopo due anni spesi per buona parte on the road il consolidato quartetto licenzia forse una delle sue opere più complete all’insegna dell’immortale – e risibile – motto ‘blood, sweat & tears’. Registrato nell’arco di due settimane a Hollywood, rispettando tutta l’immediatezza delle cosiddette first takes, “Nude With Boots” chiude finalmente il cerchio, indossando praticamente i panni della tradizione a stelle e strisce. In altre parole meno spazio alle stregonerie del sabba nero di albionica memoria e completo controllo su un approccio che guarda direttamente al Southern Rock, al Boogie e al quel suono più duro ed originario, prima che divenisse uno stantio fenomeno da stadio. ZZ Top, Lynyrd Skynyrd e Grand Funk Railroad osservano compiaciuti. Anche per questa volta il mezzo di locomozione preferito dai Melvins è un trattore, anzi… uno schiacciasassi!

18/06/08

2562 “AERIAL” (Tectonic Recordings)

Dopo aver pubblicato due dei più rapidi best-seller dell’intero catalogo Tectonic nell’anno solare 2007, è stato quasi un passo naturale per Dave ‘2562’ Huismans dedicarsi alla sua prima pubblicazione sulla lunga distanza. Naturalmente, è determinante la collaborazione con uno dei più acclamati marchi del dancefloor contemporaneo, uno dei maggiori sponsor di quella che a ragione può definirsi la ‘cosa’ definitiva nell’ ambito dell’intrattenimento underground: il dubstep

Con illustri contendenti quail Cyrus e Pinch, le aspettative erano piuttosto alte per l’album di debutto dell’olandese Huismans, chiamato a replicare in maniera estrosa alle ‘urbane’ creazioni ritmiche degli stimati colleghi. Se siete in grado di immaginare il matrimonio perfetto tra i ritmi e le basse frequenze di Benga e Skream e gli scenari evocati dal catalogo Basic Channel, non faticherete a realizzare quanto quest’ album sia speciale, capace com’è di eccitare una buona fetta di addetti ai lavori e la maggioranza dei frequentatori del dancefloor.

Le influenze di Huismans sposano il Detroit sound e guardano con lo stesso interesse a Kingston, Croydon e Berlino. Dettagli che ci portano ad identificare il suono del giovanissimo dj come un corollario di influenze che partendo dalla primigenia scuola house affrontano la scena rave, si bagnano nei fumi e nei ritmi in levare della Jamaica, per poi rinascere nell’Inghilterra della East London.

‘Non voglio saltare sul treno di qualcun altro, ma ho immaginato che apportando il mio background ed il mio gusto alle composizioni, avrei realizzato musiche sicuramente diverse. E’ quello che faccio solitamente, assorbire a processare elementi appartenenti ai suoni più disparati, amo l’idea di fusione, il poter giungere ad un qualcosa che trovo confortevole chiamare col mio nome’

Una filosofia di vita più che un diktat artistico, Aerial è già una personalità formata e destinata a sconvolgere gli equilibri del castello dubstep, con staffilate ritmiche ed una buona dose di originalità ed attitudine.

17/06/08

Zutton again...

Un po' di novità in casa Zu. La band italiana, il cui nuovo album uscirà per Ipecac nel febbraio 2009, prenderà parte al prestigioso All Tomorrow's Parties Nightmare Before Christmas Festival, in programma per i giorni che vanno dal 5 al 7 dicembre 2008 al Butlins Holiday Camp di Minehead nel Somerset, UK.

Curatori del festival sono quest'anno Mike Patton e Melvins i quali al momento hanno previsto questa line up:

Melvins

Fantômas performing The Director's Cut

The Locust

Isis

Dälek

Big Business

Zu

Neil Hamburger


Bohren & Der Club of Gore


Mike Patton e gli Zu saranno ancora una volta insieme, dopo l'ultimo sold out, sul palco del Circolo degli Artisti a Roma, Giovedì 19 giugno. Non perdeteli.

16/06/08

ALEXANDER TUCKER "Portal" (ATP Recordings)


DISCO MERAVIGLIOSO PER L' ARTISTA BRITANNICO CHE ROMPE TUTTI GLI INDUGI PER DARE VITA AD UNA DELLE PIU' ECCITANTI OPERE DI CONFINE DI TUTTO QUESTO 2008.

PRENDENDO SPUNTO DAL MINIMALISMO DEL MAESTRO TERRY RILEY COME DAL TRASOGNATO WEST COAST SOUND DI DAVID CROSBY, ALEXANDER CONFEZIONA UN LAVORO DAI FORTI TRATTI PSICHEDELICI ED EMOZIONALI, ACCOSTANDOSI PER ATTITUDINE E CONTENUTI A NOMI DEL CALIBRO DI MICHAEL GIRA, STEVE VON TILL E RICHARD YOUNGS.

‘Un autore irrequieto ed eclettico, impegnato come disegnatore neo-promitivista (vedi le sue copertine) al pari di Devendra Banhart, alla cui dimensione freak folk sono imparentabili le sue arcaiche ballate sporcate di elettronica. Tucker ha anche la fortuna di possedere una voce stupendamente particolare, perfetta come spettrale contrappunto di loop’n’drone capaci di accelerazioni e gorghi ala calor bianco.’ (Rumore giugno, voto 8)

‘Tucker punta, più che sulla forza delle canzoni (tutte molto simili tra loro), sull’effetto ipnotico dell’insieme per dare corpo a un’atmosfera ritualistica da ascoltare come un’autentica esperienza religiosa; la maturità del musicista s misura quindi nel convincentissimo mix tra minimalismo, post-metal e folk di cui si fa tramite e che rammenta a più riprese le maniere e le attitudini di Michael Gira, Steve Von Till e soprattutto Richard Youngs (sostituite post-metal con noise e la cosa diverrà evidente).” (Blow Up giugno, voto 7/8)

“symphonic textures and miasmic chord changes that will grab your attention...a hybrid between ancient sounds and the psychedelic capacities of one man.” – Pitchfork

“Tucker is on great form...it’s the marriage of compositional and production disciplines that sets him apart from his peers. Excellent stuff.” - Boomkat

13/06/08

So cute!

Il nuovo video di quella furbetta di Thao, uno dei brani più ruffiani del suo ruffianissimo disco, che non potrete resistere da mettere a tutto volume nell'autoradio quando finalmente (!) arriverà l'estate.

THAO WITH THE GET DOWN STAY DOWN
"SWIMMING POOLS"
dall'album "We Brave Bee Sting And All" (Kill Rock Stars)

12/06/08

Indtroducin Sleep Well

ELECTRIC PRESIDENT - Sleep Well (Morr Music)

Torna Ben Cooper nuovamente in combutta con Alex Kane. Forse una delle più promettenti indie band americane al momento in circolazione. Il secondo album ne è la consacrazione definitiva all' altare del più solare pop underground, semplicemente graziato da soavi rintocchi digitali. Umori sixties ed attitudine retro-futurista, un gruppo che può conquistare letteralmente tutti: dai fan dei Beach Boys a quelli di Death Cab For Cutie.



"Droni di chitarra strappati alle trame di Eluvium o degli Stars of The Lid, senza rinunciare alla forma canzone e al predominio della melodia. Perfettamente figlio del suo tempo e di un'umanità perplessa di fronte al domani." - Rumore

"...Ben Cooper ed Alex Kane riescono con estrema facilità a realizzare ballate elettroniche assolutamente minimali che pur narrando di mostri e robot lo fanno con una dolcezza ed una musicalità che lasciano il segno..." Il Mucchio

"Tutto il disco è stato prodotto con l'idea che suonasse come se niente fosse davvero terreno ' Verissimo. Le parole di Ben Cooper -- metà esatta degli Electric President, al secondo disco in carriera -- all'indomani dell'uscita di questo Sleep Well rappresentano un intento riuscito, una verità assoluta, ed incorniciano al meglio un album sognante ed etereo, notturno, dove la folktronica rappresenta bene la materia su cui far viaggiare sogni e qualche incubo, speranze e fantasie, in altro mondo popolato da mostri, fantasmi e tombe scoperchiate." Blow Up

http://www.morrmusic.com/
http://www.myspace.com/morrelectric
http://www.radicalface.com/

11/06/08

Neurosis al cubo



Sono usciti da qualche giorno per i tipi di Neurot Recordings e in contemporanea i nuovi dischi solisti dei due leader dei Neurosis. Steve Von Till e Scott Kelly, compagni da lungo tempo in una delle più celebrate e amate heavy band dell'ultimo quindicennio, affrontano i propri fantasmi più personali in due bellissimi album che BLOW UP, dedicandogli la copertina del numero di giugno, definisce Doom Folk Revisited (accostandoli anche al nuovo di Alexander Tucker).

Il terzo solo album di Steve Von Till (il quarto se prendiamo in considerazione anche quello uscito con il moniker Harvestman) continua nella tradizione folk oscura dei precedenti album, ma "A Grave Is A Grim Horse" si rivela nei suoi contenuti un lavoro più confidente e personale. Arricchito da interpretazioni di brani magistrali firmati da Nick Drake, Townes Van Zandt, Mickey Newberry e Lyle Lovett il disco si anima di una tensione particolare, confermando il fatto che Von Till con i suoi originali primeggia tra gli autori acustici più rappresentativi del momento. In un brano come "Looking For A Dry Land" Steve s’impone anche come arrangiatore, animando i suoi tetri rintocchi acustici con rifiniture addirittura orchestrali, pedal steel ed organo. Pur immerso in una tradizione folk dai connotati classici "A Grave Is A Grim Horse" guarda fiero in avanti costituendo per Steve la definitiva consacrazione tra i cantautori contemporanei, oltre la sfera dell’alternative-country, in una dimensione cupa ma definitivamente magnetica.


Kelly è l’altro uomo-simbolo dei Neurosis, uno dei fondatori dell’ensemble californiano, traghettatore dagli scenari punk apocalittici degli esordi alle più rifinite ed immaginifiche evoluzioni odierne fatte di conscia brutalità e richiami ancestrali. Ed ancestrale è anche la musica di Scott Kelly, bagnata nel fuoco sacro del pre-war folk, pregna di blues dell’anima, materia da crooner d’oltretomba. Il rispetto per padri putativi come Hank Williams e Tom Waits è un qualcosa da cui non si può prescindere, i paralleli con altri mostri sacri di oggi quali Michael Gira e Mark Lanegan un dato di fatto. "The Wake" introduce una realtà marginale, polverosa. Ci sono gli amori, i fallimenti, gli slanci emotivi, tutto uno specchio esistenziale che si ritrova nelle canzoni di Scott, che tracimano purezza ed autenticità in un tentativo impeccabile di tradurre la poetica da strada in un palcoscenico quasi surreale. Questo è il secondo disco in solo di Scott, un abbraccio vitale nonostante le sue grigie fattezze, decadente meraviglia.


"Musica fatta di terra e radici, il cui unico ritmo è quello dello scorrere del sangue... Musica che dipinge due uomini intenti a celebrare il proprio retaggio, a far vibrare le corde dei legami della famiglia e dei figli come unica eredità terrena e suprema eredità spirituale" voto 8 RUMORE

"Entrambi scarni nelle trame, il secondo lavoro di Kelly e il quarto di Von Till ripropongono autorevolmente schemi folk di stretta derivazione country blues, con l'accento posto ora più sull'uno e ora più sull'altro stile; non un folk tipico però, ma uno virato noir dai toni spettrali e dall'approccio contemplativo-evocativo non privo di risvolti epici, che assume le sembianze di una confessione dominata da un'emotività intensa e sofferta" - IL MUCCHIO

"A Grave is a Grim Horse è bellissimo e valeva sicuramente la pena di aspettare così a lungo" - BUSCADERO

"Scuro, magnetico, in cerca di una trascendenza che combatta il male di questo universo, A Grave is a Grim Horse è ancora una volta un disco di lancinante solitudine, uno scontro fra luce e tenebre sul quale si innesta la personalissima idea di folk music che gira nela testa di Steve Von Till. A voi stabilire se avete sufficiente pazienza per entrare in un mondo che non fa sconti" - ROOTSHIGHWAY


I Neurosis saranno in tour in Europa quest'estate ed è stata recentemente annunciata l'unica data italiana per la band californiana, a Senigallia il 23 agosto. In apertura del loro concerto troveremo un altro membro dell'entourage con la sua ultima creatura. Trattasi degli A Storm of Light di Josh Graham, il cui notevole "And We Wept the Black Ocean Within" esce anch'esso in questi giorni, sempre su Neurot.

10/06/08

SYR 8 'Andre Sider Af Sonic Youth'

Esce il 28 Luglio la nuova installazione della Sonic Youth Records, la collana che parallelamente alle uscite major del gruppo newyorkese, ne indaga gli aspetti più sperimentali, abbracciando la continuità dei primi progetti della band, figura emblematica nella New York del dopo punk e del riscatto della no-wave.
La serie – dichiaratamente di ricerca – vive di momenti per lo più strumentali (memorabile il doppio Goodbye 20th Century in cui i nostri omaggiavano i grandi compositori ed i minimalisti del ‘900) e nel suo ottavo episodio si presenta nell’unico formato digitale.
Il disco presenta nella sua interezza la performance dal vivo a titolo 'Other Sides of Sonic Youth' , immortalata nel corso del celeberrimo festival danese Roskilde. Era il 2005 e per l’occasione la formazione era estesa a quintetto con la presenza del produttore/chitarrista Jim O’ Rourke, che andava a serrare i ranghi della storica line-up. Ancora più estrema la scelta dei collaboratori occasionali che in quella circostanza calcarono il palco con Thurston Moore e soci: da un parte il furente sassofonista svedese Mats Gustafsson (che molti avranno apprezzato nel progetto più rock-oriented The Thing), dall’altra il mago nipponico dei power-electronics Masami Akita, meglio noto come Merzbow.
La performance consta di un singolo brano, per la durata di circa 60 minuti, un proscenio ideale per le doti improvvisative dell’inedito gruppo, che progressivamente aggiunge e sottrae elementi, fino a lasciare lo stesso Merzbow come unico attore protagonista sul palco.
Un esperienza mozzafiato, per tutti gli astanti e per coloro che torneranno ad assaggiare tra le mura domestiche questa esenziale evoluzione tra rumorismo, psichedelia e sound art.

09/06/08

Sonic Invaders Invasion

Novità in casa Sonic Invaders

i nuovi video per i Dimension X





e B For Bang




B For Bang sarà presentato dal vivo a Luglio a Roma e Torino

14 luglio Giardini di Venaria Reale TORINO
17 luglio Teatro Romano di Ostia Antica ROMA




http://www.myspace.com/sonicinvaders

06/06/08

SIZZLA - The Journey (Greensleeves)


Tra gli artisti più amati nella natia Giamaica, Sizzla oltre ad essere una star di levatura internazionale anche nel resto del mondo – e soprattutto in Europa – è una figura indubbiamente controversa, spesso al centro di numerosi boicottaggi a causa delle sue liriche, figlie di una discutibile attitudine omofoba.
Va precisato che nel mare magnum delle sue produzioni – contiamo qualcosa come 35 album in 10 anni – la Greensleeves ha da sempre prestato attenzione al contenuto testuale, tanto da rimandare al mittente le liriche dai contenuti ‘politicamente’ meno corretti.

Resta questa favolosa raccolta – costituita da 20 episodi tra i più celebri della sua sterminata discografia e da un inedito che sicuramente farà gola ad estimatori della prima ed ultimissima ora - che presenta Sizzla nelle sue interpretazioni essenziali, dai numeri dancehall ai lovers.

La prima tiratura di The Journey è corredata da un dvd in edizione limitata che comprende alcune riprese inedite dal reality show Sizzla’s Judgment Yard home (a day in the life) mandato in onda da RETV. Presente anche un’intervista esclusiva per BBC 1Xtras, condotta da Robbo Ranx con Sizzla e crew al completo. C’è anche il making di videoclip oramai classici quali ‘Rise To The Occasion’ e ‘Thank U Mama’.

Essenziale anche il booklet che in 12 pagine traccia un’esauriente biografia dell’artista, non risparmiando scatti fotografici inediti.

Tracklisting: 01. Just One Of Those Days (Dry Cry) 02. Praise Ye Jah 03. The Solution 04. Good Ways 05. Thank You Mama 06. Africa Prepare 07. Be Strong 08. Really And Truly 09. One Love 10. Give Me A Try 11. Haven't I Told You 12. Ain't Gonna See Us Fall 13. Like Mountain 14. Rise To The Occasion 15. Show More Love 16. Thanks And Praises 17. Love is Divine 18. Where Are You Running To 19. Rastafari Teach I Everything 20. In This Time Feat Luciano 21. Black Woman And Child

05/06/08

Lavomatik Session - Eli *Paperboy* Reed - It's Easier

Strana session unplugged per il favoloso Eli "Paperboy" Reed


L'album "Roll With Me" è il disco del mese di Mojo di Giugno

"Un disco superbo" - Il Venerdi Di Repubblica

"Un'ondata di classic soul che sorpassa anche Amy Winehouse" 5 STELLE XL/La Repubblica

"In questi 38 minuti c'è un tale concentrato di anima e talento da azzerare ogni levatura di spalle modernista. " VOTO 7/8 Blow Up

"Incredibile che un disco di questo livello sia rimasto per qualche decennio appannaggio di pochi, fortunati collezionisti o addirittura chiuso in un qualche cassetto. Dev’essere andata così, perché frequento la black da più tempo di quanto non mi piaccia ricordare e io questo Eli Reed sono sicurissimo di non averlo mai sentito nominare. Faccio qualche ricerca…Faccio qualche ricerca e scopro che il giovanotto in questione è un giovanotto davvero (alé! figlio di un critico) e che questo, nuovo di pacca, è il suo secondo album. Rido come uno scemo e lo rimetto su. E ancora. E ancora." VOTO 8 Audio Review

"Dopo Amy Winehouse e Duffy, che hanno avuto il merito di riportare in ambito pop un genere classico come il soul, Eli si spinge ancora più avanti e recupera la radice della black music più pura, passando dal gospel al blues e al funky con una naturalezza incredibile." MTV.IT

04/06/08

We know by the ground that we are within sound


The Owl Service nascono nell’estate del 2006 per merito di Steven Collins, che sin dagli esordi si pone l’obiettivo di evocare le magiche atmosfere del folk britannico, senza in questo tralasciare le oniriche colonne sonore dei commercials e delle serie televisive degli anni 60 e 70.

Steven Collins è il leader indiscusso del gruppo e assieme ad un manipolo di fidi collaboratori incide "A Garland Of Song" a cavallo tra il dicembre del 2006 ed il giungo del 2007, quasi integralmente in un attrezzatissimo studio casalingo. Un esordio, in uscita per Southern Records, che si consuma tra misteriose e grumose ballate, appunti di rock acido e voluminose schermaglie garage. Elementi che in realtà non identificano il suono del gruppo come retrogrado, tant’è che questo approccio alla tradizione è tra i più vitali ed originali degli ultimi 30 anni.

In questo è apprezzabile la tenuta di Steven, tra i pochi autori contemporanei inglesi a prestare reale attenzione ai canoni sonori di un tempo, senza perdere un briciolo di spirito innovativo. Delizioso, notturno, stregato, sono gli attributi che bene potrebbero descrivere questo debutto lungo che in pieno vuole sposare l’operato dei grandi del passato, dai Fairport Convention ai Pentangle passando per Anne Briggs e Mellow Candle.

"Icy female vocals and crystalline electric guitars thread through sinister traditional tunes, recalling Trees' 1970 classic "On the Shore" and Fairport Convention's "Liege & Lief" Stewart Lee, Sunday Times

"British spooky/avant folksters whose muse is slightly more medieval than post-modern, but recalls Black Mountain and Lightning Dust as well as Vashti Bunyan and Steeleye Span" Time Out

"...we highly recommend checking out the finest “traditional folk” album we’ve heard all year" Foxy Digitalis

"...the result sounds like a lost album of '70s UK folk ...female singers who have that quality to provoke a world of a cultivated sensitivity ...all tracks flow beautifully from one perfect mood to the next" Psyche Homestead

"...pure genius" DJ Magazine

"A deeply intoxicating and alluring listening spectacle." Losing Today

"A quiet, contemplative work of art that'll warm the cockles of any cold, cold heart" Foxy Digitalis

"...wonderful and inventive but by no means contrived, ...an EP that is full of surprises and beautiful moments. As with many EPs, "Wake the Vaulted Echo" ends a little too quickly and I found myself wanting to hear more" Progressive Ears

"This is one elusive butterfly of a record: a CD you'll want to play all the way through again and again, ond pause only to wish it were longer" Terrascope Online