29/10/13

The sound of Mutation!




Non si va certo per il sottile da queste parti…I nomi in campo non lasciano certo spazio ad altre interpretazioni. Quello dei Mutation è un guanto di sfida, lanciato con la complicità di Ipecac, che ne licenzia la prima fatica sulla lunga distanza – ‘Error 500’ – questo autunno. Il gruppo mette insieme alcune delle più perverse menti del rock inglese, personalità magnetiche che da anni hanno cospirato ai margini del music biz. I nomi dei partecipanti saranno noti a molti di voi, l’idea di vederli assieme per la circostanza una tentazione insondabile. Shane Embury è il bassista dei Napalm Death, una delle menti più aperte in tutto il circuito grind e metal estremo,  Ginger Wildheart dal canto suo è stato per anni la figura di riferimento degli street-rockers Wildhearts, un gruppo che in patria ha messo spesso in discussione lo status symbol degli stessi Guns’n’Roses. Jon Poole è forse la figura più eclettica del trio, avendo prestato servizio nei leggendari Cardiacs, gruppo che ha fatto letteralmente a brandelli tutti i luoghi comuni del rock progressivo.

Come se tali ruolini di marcia non fossero sufficienti ai tre si aggiungono anche ospiti sensazionali come Mark E Smith (The Fall) ed il reggente al trono del noise nipponico Merzbow. I dieci brani del disco sono di quanto più eclettico sia lecito immaginare in ambito rock estremo. Da anni non si sentiva un tale eclettismo, forse proprio dal debutto dei Mr. Bungle. Ma di paragoni avventati non abbiamo certo bisogno, considerata la caratura dell’album, un mastodonte pronto a sopperire ogni vostra esigenza relativamente alla fisicità e all’intelligenza trasferita in musica. Portando alle estreme conseguenze le esperienze personali e mantenendo i toni di una schizofrenia orchestrata, ‘Error 500’ coglie in pieno il risultato, regalandoci una vitalità fuori dai confini del genere ed aprendo ad una sinistra vena sperimentale. Accomodatevi.




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