31/10/13

Snoop Dogg meets Dam Funk




L’album di debutto di Snoopzilla (Snoop Dogg) e Dâm- Funk ha un titolo quanto meno programmatico: 7 Days Of Funk. Stones Throw punta forte su questa partnership, una delle cose più esplosive accadute in ambito black da diversi anni a questa parte. Dopo la sua presunta conversione rastafariana – con tanto di metamorfosi in Snoop Lion – il rapper torna al suo primo amore ricordandoci di come in assoluto lui sia un leader, tanto per carisma che per premi raccolti. 15 nominations ai Grammy ed oltre  30 milioni di dischi venduti, numeri che hanno messo a tacere anche i più scettici.

Dam-Funk è invece l’archetipo del produttore hip-hop contemporaneo, un uomo capace di cogliere spunti dal recente passato senza dimenticare l’archeologia sonora che sorregge le stanze del ritmo. Un collezionista a tutti gli effetti ed un esperto di ricostruzioni maniacali. Sfegatato fan dell’italo-disco e del boogie-funk, vero e proprio termometro sull’attuale arte del deejaying. Pensate che il suo album di debutto - Toeachizown – fu salutato dall’influente Pitchfork come  “un lavoro di pura trascendenza”.

L’altra notizia – se volete sensazionale – è che questo è il primo disco di Snoop concepito con un singolo produttore dai tempi del multi platinato Doggystyle del 1993. La leggenda del funk Steve Arrington – membro fondatore degli Slave – è uno degli ospiti d’onore del disco, assieme al rapper Kurupt e alla sua crew  Tha Dogg Pound.  In Inghilterra, il singolo di debutto ‘Faden Away’è stato suonato a oltranza da Benji B (BBC Radio 1 / 1Xtra) e dal solito Gilles Peterson (BBC 6Music). Per la californiana Stones Throw si tratta di uno dei suoi più grandi investimenti discografici, ancor più delle rivelazioni Aloe Blacc e Mayer Hawthorne, passati poi alla corte di una major. ‘7 Days Of Funk’ è un puro distillato p-funk, un omaggio nemmeno troppo celato al gran maestro di cerimonie George Clinton, coscienza suprema che veglia sopra al disco come uno spirito solenne.








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