29/10/13

Of Montreal, rinascita nel segno del West Coast sound




Ci trasferiamo sulla costa ovest con ‘Lousy With Sylvianbriar’, dove Kevin Barnes deus ex-machina degli Of Montreal ha ben deciso di comporre la sua nuova fatica di studio. Abbracciando nuove metodologie e circondandosi di una serie di collaboratori inediti, Kevin si è immerso nel clima per certi versi magico di San Francisco, gettando le basi per l’ennesima rivoluzione strutturale. Sfidiamo anche i critici più puntigliosi a trovare secche analogie tra un disco e l’altro degli Of Montreal, tanta la varietà a la copiosità di mezzi messa in campo. Dopo un prolifico periodo trascorso nella Bay Area, Barnes fa ritorno ad Athens, GA, e mette insieme il cast di musicisti che lo aiuterà a trasferire su nastro le numerose idee incamerate.

Con l’aiuto dell’ingegnere del suono Drew Vandenberg (DeerhunterToro y Moi), sceglie la via analogica registrando nel suo studio casalingo, facendo uso di una ben collaudata macchina a 24 tracce. Le moderne tecnologie sono messe al bando, di computer nemmeno l’ombra. Per il resto il gruppo di musicisti allestito consta di Rebecca Cash (voce), Clayton Rychlik (batteria, voce), Jojo Glidewell (tastiere), Bob Parins (pedal steel, basso) e Bennet Lewis (chitarre, mandolino). La maggior parte dei brani sono stati registrati dal vivo, con i diversi componenti della band nella medesima stanza. Seguendo la pratica del first-take le registrazioni hanno avuto uno sviluppo lineare, evidenziando le qualità esecutive dei musicisti. Tempo 3 settimane e ‘Lousy With Sylvianbar’ poteva esser consegnato ai posteri.

Barnes confessa candidamente che il suo desiderio era quello di replicare lo spirito di molteplici incisioni dei 60 e 70, rimanendo così fedele ad un alto livello di spontaneità ed immediatezza. La traccia d’apertura – destinata anche ad essere il primo singolo del lotto – ‘Fugitive Air’ sembra un anthem in stile Rolling Stones, con testi che sfiorano la poetica visionaria di Philip K. Dick, la ‘violenza’ delle animazioni di Ralph Bakshi ed i molteplici stati di paranoia del nonnetto William S. Burroughs. ‘Belle Glade Missionaries’ offre il fianco invece a testi più impegnati, quasi un Dylan altezza ‘Highway 61 Revisited’.

Rebecca Cash regala un paio di significative apparizioni, rivelandosi voce guida in’Raindrop In My Skull’ dove assieme a Barnes dà vita ad un duetto degno dei migliori Gram Parsons/Emmylou Harris. Tutto questo quando ‘She Ain't Speakin' appare come il più logico tributo al West Coast sound mai concepito dagli Of Montreal. Come gli album di cui è discendente più o meno diretto, ‘Lousy With Sylvianbriar’ è un disco da gustarsi fino in fondo. Un’oasi naturale in cui immergersi completamente, una comunione con la natura circostante ed un passo deciso verso le vette più alte della tradizione musicale a stelle e strisce.







Nessun commento: