In The Red è più che entusiasta di annunciare il nascituro in casa Ty Segall. Ora una vera e propria band che al leader – ovviamente - affianca Mikal Cronin, Charlie Moonheart ed Emily Rose Epstein. ‘Slaughterhouse’ è il primo album ad esser inciso con la sua live band ed in questo sposta decisamente l’attenzione su una musica più muscolare, che non perde un briciolo dell’immediatezza garage degli esordi, andando anzi a lambire il noise’n’roll dei ’90. Un disco che avrebbe fatto perdere la testa ai lettori abituali di Flipside, ma anche a chi all’epoca fosse parecchio addentro ai cataloghi Touch & Go ed Amphetamine Reptile.
Una musica dunque esplosiva, figlia
di quell’underground americano che non ha mai fatto nulla per nascondere le sue
origini urbane e la sua carica decostruttivista. Con ‘Slaughterhouse’
TySegallBand diviene un’entità selvaggia, vero elogio di menti disturbate che
sul placo hanno trovato il loro asilo ideale. Registrato con Chris Woodhouse (Mayyors, FM Knives, Karate
Party) at the Hangar, il disco rispetta un naturale approccio live: gli
amplificatori sono a manetta e la console spesso registra picchi di
saturazione. Disco in tutto e
per tutto ‘in the red’. Chitarre fuzz, urla da uomini primitivi ed un
atteggiamento senza compromessi fa di questa lavica colata di feedback un capolavoro istantaneo per i cultori del
più feroce e dissennato rock
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