‘Il ritmo è ciò che rende imperdibile un buon disco di afro-beat’. Sono qeuste le parole chiare ed essenziali di Gabriel Roth, co-fondatore di Daptone Records e produttore del nuovo – omonimo – album degli Antibalas. Non unicamente la sezione ritmica, ma il ritmo dei fiati, delle voci e finanche delle tastiere. Significa avere lo stesso feeling, rispetto all’interpretazione, lo stesso orecchio e la stessa capacità di trasformare tutti quegli strumenti in un’unica voce. Gli Antibals sono l’unica band in grado di farlo, oggi ! E’ questo il motivo per cui sono ancora a capo di un movimento, dopo tanti anni di militanza.
Se oggi parliamo di
rinascita dell’afro-beat, tanto del merito va a questa formazione multietnica
di Brooklyn, che ha inizato a diffondere il verbo molto prima che la musica di
Fela Kuti venisse pubblicamente rilanciata. Registrato in un perido di oltre due
settimane presso gli House Of Soul Studios di Brooklyn – la stessa fucina
Daptone da cui sono scaturiti numerosi capolavori del neo-soul – questo è il
quinto album della compagine, il primo ad essere licenziato dall’etichetta di
New York. Dopo aver arricchito i cataloghi di Ninja Tune, Rope-A-Dope e Anti, la
band raggiunge oggi la casa dei loro sogni, per valorizzare ulteriormente
quello che è stato un lavoro di recupero pionieristico. Dagli intrecci ritmici
di Miles Amtzen (batteria) e Nikhil Yerawadekar (basso) fino al piglio leonino
del vocalist Amayo – nativo del Lagos, Nigeria e maestro di Kung Fu –la band
non è mai stata così frizzante e completamente a suo agio.
Dopo aver diviso il
palco con giganti del calibro di Paul Simon, TV on the Radio, Public Enemy ed
Amy Winehouse prendono in mano il loro destino a furor di popolo. Il loro è uno
degli indirizzi più logici dell’attuale black music. L’aver condiviso elementi
con Sharon Jones and the Dap-Kings e
Budos Band nn ha fatto altro che accrescere il loro bagalio d’esperienze
e prepararli alla grande rivincita di questo nuovo album.
‘Guidano il gruppo’ (Pitchfork)
‘La musica degli Antibalas ti entra in circolo, liberando vibrazioni con cui puoi convivere per i giorni a venire (The New York times)
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