Una trilogia non certo da poco con i Pink Floyd in testa - Dub Side of the Moon (2003) – i Radiohead subito a ruota - Radiodread (2006) – ed i Beatles con la cosiddetta ultima parola - Easy Star's Lonely Hearts Dub Band (2009). Dalle nostre parti hanno avuto anche accesso al prestigioso festival di Sanremo nel ruolo di ospiti (febbraio 2009), ma evidentemente gli Easy Star All Stars non hanno la benché minima idea di rinunciare al confronto coi grandi del pop. E dopo decine e decine di ipotesi, soffiate, considerazioni a latere, il nuovo album si concretizza miracolosamente all’ombra del re del pop. Quasi all’inseguimento dei sui celebri passi di danza e del suo taglio alieno. L’album che ha più venduto nella storia della musica moderna - Thriller – è plasmato dagli Esas, che dopo un lavoro certosino sono pronti a far rivivere le gesta del compianto Michael. Ufficialmente fuori il 28 di agosto (un giorno prima dell’anniversario della nascita dello stesso Jacko) Easy Star's Thrillah conterà su un invidiabile cast musicale. Michael Rose (Black Uhuru), Steel Pulse, Luciano, e Mojo Morgan (Morgan Heritage) saranno le voci, con loro un numero considerevole di ospiti: Yossi Fine (David Bowie, Lou Reed, Stanley Jordan), Joe Tomino (Dub Trio/Matisyahu), Andy Farag (Umphrey's McGee) e la sezione fiati israeliana Hadag Nachash. Prima della sua pubblicazione, l’album sarà anticipato dall’Ep Billie Jean (fuori il 10 di luglio), corredato da remix e dub version esclusivi.
Una scelta che ha implicato altri parametri come ci tiene a specificare il co-fondatore dell’etichetta Lem Oppenheimer : "Ci siamo sempre confrontati con i più grandi- The Beatles, Pink Floyd, Radiohead – e pur coscienti di riproporre un album dal successo planetario, volevamo battere anche nuovi sentieri. In questo Thriller è perfetto: è il primo album di un artista americano, il primo non-concept album, il primo disco R&B/soul e la prima pubblicazione degli anni ’80.”
"Per me, è stato eccitante" ci tiene a ribadire il produttore/arrangiatore/chitarrista Michael Goldwasser. "Sono sempre stato un fan sfegatato dell’R&B/soul come del reggae e da adolescente ho sempre avuto una forte connessione con la musica di Michael Jackson.” Come da prassi il processo ha coinvolto Goldwasser nella veste di gran maestro di cerimonie. E’ stato lui a ri-arrangiare gli originali, ponendo le basi per riletture contemporanee. Ancora una volta le versioni reggae degli Esas appaiono più che convincenti, dicendo dell’ estrema naturalezza con cui il combo affronta ogni più impervia prova.
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