
A distanza di tre anni dalla  fortunata uscita del primo lavoro di BoomdaBash “UNO” (2008  elianto/laboratori Bdb/self), “Mad(e) in Italy” diventa  l’esempio più rappresentativo del processo di maturazione e crescita della  reggae band salentina. Un prodotto multiforme, carico di  influenze provenienti da differenti panorami musicali che, nonostante la sua  eterogeneità, porta con se un inconfondibile aroma di reggae.
Un reggae che diventa amico di tutti, strizza l’occhio al soul, all’hiphop, perfino al dubstep e alla drum’n’bass, un reggae tanto italiano quanto d’oltre mare. Fresco e old style allo stesso tempo, mondano ma non troppo. Chitarre distorte convivono con ritmi one drop, organi in levare vanno di pari passo con sintetizzatori futuristici, due diverse lingue si intrecciano e raccontano storie che profumano di Giamaica. Ma sotto sotto, realizzi che l’attitudine e lo spirito del progetto parte da casa nostra e dal nostro modo di far musica. Sotto sotto, capisci che è tutto, interamente, “Made in Italy”.
Un reggae che diventa amico di tutti, strizza l’occhio al soul, all’hiphop, perfino al dubstep e alla drum’n’bass, un reggae tanto italiano quanto d’oltre mare. Fresco e old style allo stesso tempo, mondano ma non troppo. Chitarre distorte convivono con ritmi one drop, organi in levare vanno di pari passo con sintetizzatori futuristici, due diverse lingue si intrecciano e raccontano storie che profumano di Giamaica. Ma sotto sotto, realizzi che l’attitudine e lo spirito del progetto parte da casa nostra e dal nostro modo di far musica. Sotto sotto, capisci che è tutto, interamente, “Made in Italy”.
 
 

 
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