Quasi un oggetto non identificato al momento della sua pubblicazione nel 2009, "Evening Chill " di Le Corbeau è presto divenuto un disco culto, coronando presto il titolo di best seller nel catalogo della Fysisk Format. Da quel momento anche l’attività artistica dei membri del gruppo norvegese si è intensificata. Il chitarrista e maggior songwriter Oystein Sandsdalen si è imbarcato in un tour mondiale con i Serena Maneesh, guadagnando maggior confidenza con la platea internazionale. Se si fa eccezione per uno split 12" con il musicista ambient Svarte Greiner, Le Corbeau hanno lavorato in sordina a questo "Moth on the Headlight" che materializzandosi rivela un fascino glaciale, tipicamente nordico. Che tre fosse il numero perfetto ne avevamo quasi la certezza: con questo delizioso lavoro, sospeso tra dream pop e notturno jazz downtempo, Le Corbeau riscrivono le pagine dello shoegaze prendendo in prestito le movenze del rock’n’roll più mistificatorio, delle colonne sonore dei film noir e finanche della surf music. L’ispirazione è sublime ed il sestetto sembra sganciarsi perentoriamente dalle volte dell’indie-rock, per abbracciare un sound più complesso e dai tratti cinematici. Nella conferma che il nord-europa è terra di emissari, godiamo di "Moth On the Headlight" come di un frutto di stagione, fragrante e freschissimo.
21/04/11
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