Davvero un debutto eccellente per Phaedra, una nuova e distinta voce nello scenario sempre più ricercato delle musiche norvegesi. L’etichetta di Rune Kristoffersen è stata sempre sensibile al fascino delle interpreti al femminile, si pensi all’opera dettagliata di Susanna e della sua orchestra magica, come alle imperiose sperimentazioni di Maja Ratkje. Questa volta – se possibile – si respira un’aria di forte rinnovamento, che attraversa anche i decenni, con l’impressione di planare in quell’incontaminata Inghilterra dei seventies, dove il folk prendeva direzioni inedite aprendosi all’apoteosi psichedelica. Co-prodotto da Frode Jacobsen dei rockers Madrugada, ”The Sea” è il classico album senza tempo, evento raro in questi giorni, dove la monetizzazione sembra un cruccio anche delle produzioni indipendenti. Ricordando gli arrangiamenti sofisticati ed ariosi di Joe Boyd (l’uomo ovunque nella breve carriera di un mostro sacro quale Nick Drake) la piccola ‘big band’ capitanata dalla vocalist – e maggiore songwriter - Ingvild Langgard ci conduce per mano in un universo incantato, solleticando la nostra fantasia con avvolgenti atmosfere acustiche, che non disdegnano però contatti con le antiche tradizioni del blues e del soul. Incrociando archi, strumenti etnici (mbira, zither) e ricorrendo alla vasta gamma armonica del Fender Rhodes, ‘The Sea’ mostra una completezza invidiabile per una band al debutto. Se cercavate un’attendibile alternativa alla fascinosa Joanna Newsom, la musica della Langgard e dei suoi Phaedra vi indicherà un sentiero inedito, altrettanto suadente.
22/04/11
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento