23/03/11

Susana Baca "Afrodiaspora" (Luaka Bop)

Esce ad aprile il nuovo album di Susana Baca, ennesimo capitolo che va ad aggiungersi ad una carriera musicale invidiabile sotto il profilo artistico. Una delle voci più distinte della tradizione musicale sudamericana, la Baca è divenuta un’icona anche nei circuiti occidentali, confermando con la Luaka Bop di Davdid Byrne un felice sodalizio. La pubblicazione di Afrodiaspora conferma lo status dell’artista – già riconosciuta con ‘onorificenze’ quali il Grammy Award - afro-peruviana che prosegue nella sua esplorazione tematica, rivisitando l’influenza di madre Africa proprio nella musica e nella cultura latino-americana. In quest’ottica il nuovo parto discografico si pone come pietra d’angolo della cultura world globale

La carriera della Baca è stata costellata da numerosi picchi produttivi, ma è nel ’95 che giunge la svolta cruciale, quando la vocalist viene inclusa nella compilation a tema The Soul of Black Peru proprio per Luaka Bop. Sbarca in America grazie a questa raccolta manifesto, conquistando in tempi brevi anche il vecchio continente.

Il suono di Afrodiaspora riflette l’avventuroso spirito poetico della nostra, la cui offerta verte oggi su un dialogo binario. Ferma restando la matrice latino-americana degli arrangiamenti, è il passo ed il proverbiale calore della musica africana a gettare le basi per una commistione memorabile. Il disco si pone dunque come fondamentale punto d’incontro tra due universi umani. Nelle stesse parole dell’artista apprendiamo che le musiche provenienti da Cuba, Colombia, Ecuador, Argentina, Venezuela e Puerto Rico sono percepite come un tappeto genetico universale. Avendo viaggiato in molti paesi latini, la Baca ha riscontrato come l’influenza della cultura africana - attraverso gli stessi nativi migranti – ha contraddistinto enormi sommovimenti socio-politici. Sono canzoni che appartengono spesso a luoghi dimenticati ed attraverso le sue interpretazioni oltre al desiderio di riscatto è l’onore ed il vissuto dei popoli ad illuminare la scena di questi racconti musicati.

Nelle 11 tracce del disco apprezzerete il lavoro di nobili songwriters come Javier Ruibal, Iván Benavides e Javier Lazo. Acolterete la celebre cumbia colombiana di "Detras de la Puerta", i ritmi portoricani di "Plena y Bomba" ed il beat cubano di "Baho Kende/Palo Mayimbe" (un tributo alla regina della salsa Celia Cruz), fino ad arrivare al portentoso utilizzo del drumming venezuelano di "Taki Ti Taki"e all’eleganza del valzer messicano di "Que Lindo tu Vestido" (omaggio al noto cantante folk Amparo Ochoa).

Altrove la Baca offre addirittura un’audace rilettura di "Hey Pocky Way," classico funk di New Orleans interpretato in origine dai Meters. Un numero ispirato dal viaggio - datato 2005 della cantante - nella città della Louisiana proprio alla vigilia del disastroso uragano Katrina. Memorie che viaggiano con intensità su tappeti ritmici in costante movimento.

Susanna Baca si esibirà dal vivo all’Auditorium di Roma il 30 di aprile.

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