C’è molta Europa nel disco del sestetto di Minneapolis Dark Dark Dark. Per sua stessa ammissione il gruppo definisce il suo approccio come folk-cameristico con Wild Go pubblicano un secondo album che di diritto va a collocarsi tra le cose più avventurose e magiche ascoltate in questo 2011. In un’atmosfera fiabesca a spiccare è il canto soave di Nona Marie Invie, che investe di una discreta sentita drammaticità il disco, evocando scenari di un altro millennio. La stessa sofisticata strumentazione, che verte sull’impatto descrittivo del piano e l’intervento misurato degli archi, lasciano intendere come la filosofia old-fashioned sia identificativa dell’umore del gruppo.
Un cd che attraverso 10 brani (i sei che completano il secondo cd in allegato, vanno a recuperare l’ep del 2010 Bright Bright Bright) avvicina la formazione ai bucolici scenari di una terra d’Albione ottocentesca ed al vagheggiare romantico della musica dell’Europa dell’est. Venuti alla luce nel 2006, grazie al provvidenziale incontro tra la stessa Nona Marie Invie e Marshall La Count, Dark Dark Dark ha messo immediatamente sul piatto i suoi valori musicali, peregrinando tra sommessi arrangiamenti jazzy, folk e pop, prendendo anche in considerazione l’impostazione post-accademica del minimalismo, l’effervescenza di certo New Orleans Sound e le profondità acustiche del genere Americana. E’ un’epicità in bianco e nero la loro, un tornado in punta di piedi, una ricostruzione geografica prima che una recita.. Per Wild Go è d’obbligo una connessione spirituale, questo è un rifugio per le idee, una pratica nobile per i sensi, una dichiarazione d’amore verso un mondo solo scalfito dalla rivoluzione industriale. Storie anche di fantasmi che si susseguono con timbro delicato, senza mai rinunciare al rigoglioso imprinting degli arrangiamenti. Il gruppo sarà a maggio in tour con i Black Heart Procession, per poi successivamente imbarcarsi in altre date con Low e The National.
Un cd che attraverso 10 brani (i sei che completano il secondo cd in allegato, vanno a recuperare l’ep del 2010 Bright Bright Bright) avvicina la formazione ai bucolici scenari di una terra d’Albione ottocentesca ed al vagheggiare romantico della musica dell’Europa dell’est. Venuti alla luce nel 2006, grazie al provvidenziale incontro tra la stessa Nona Marie Invie e Marshall La Count, Dark Dark Dark ha messo immediatamente sul piatto i suoi valori musicali, peregrinando tra sommessi arrangiamenti jazzy, folk e pop, prendendo anche in considerazione l’impostazione post-accademica del minimalismo, l’effervescenza di certo New Orleans Sound e le profondità acustiche del genere Americana. E’ un’epicità in bianco e nero la loro, un tornado in punta di piedi, una ricostruzione geografica prima che una recita.. Per Wild Go è d’obbligo una connessione spirituale, questo è un rifugio per le idee, una pratica nobile per i sensi, una dichiarazione d’amore verso un mondo solo scalfito dalla rivoluzione industriale. Storie anche di fantasmi che si susseguono con timbro delicato, senza mai rinunciare al rigoglioso imprinting degli arrangiamenti. Il gruppo sarà a maggio in tour con i Black Heart Procession, per poi successivamente imbarcarsi in altre date con Low e The National.
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