Matana Roberts è una delle più luminose musiciste di area jazz/modern creative. Voce della cultura afro-americana del versante più sperimentale, si inserisce nel solco di una tradizione jazz quasi secolare per rinverdire in particolare le tradizioni avant newyorkesi e di Chicago (la scuola AACM). Il progetto Coin Coin combina diverse strategie compositive, dalle partiture grafiche (eredità del magistrale Anthony Braxton) alle sequenze ‘accidentali’ di scuola John Cage. C’è poi ampio spazi alla narrativa, al teatro performativo e all’universo intangibile dell’esperienza africana in terra d’America. Nella seconda parte dello corso decennio la Roberts ha speso una consistente parte del suo tempo a Montreal, venendo progressivamente inglobata in quella comunità artistico/musicale. Già confidente con i bastioni della scena locale (i suoi Stick & Stones sono ospiti nell’album dei Godspeed You! Black Emperor's Yanqui U.X.O. del 2001), è attraverso questa produzione che entra prepotentemente in contatto con gli agitatori locali, al fine di ricreare un ensemble allargato, capace di fondere gli intenti della big band con l’attitudine della composizione moderna. Un’avventura perigliosa sulla carta, ma anche il debutto di un’organizzazione potente ed ambiziosa. Come scenario il già leggendario Hotel2Tango, ed un gruppo largo assemblato all’occorrenza dalla stessa Roberts. Al fine di mantenere invariato un certo impatto umano, una piccola audience di 30 elementi si è concentrata nella salsa d’incisione per ascoltare l’opera in divenire. Il gruppo così assortito ha speso quasi una giornata a settare i livelli, complice l’ingegnere del suono Radwan Moumneh che si è dato un gran da fare con la microfonia ed il banco mixer. La performance del successivo pomeriggio – 9 luglio del 2010 - ha raggiunto picchi emozionali indicibili. I 90 minuti complessivi sono stati in seguito editati in un più commerciabile format di circa un’ora. Il risultato è edito in digitale e doppio 10 pollici, seguendo la solita perizia grafica nota in casa Constellation, supportata dal taglio ecologico che prevede l’utilizzo di materiali riciclabili. In Coin Coin sono gli intrecci multimediali a rendere la performance assolutamente imperdibile, una piattaforma unica in cui le avanguardie musicali occidentali si incontrano, sotto il comune tetto della sperimentazione strumentale, del teatro e delle arti visive.
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