07/08/12

Fire Records e l'Oceania



La sensibilità di Fire Records è andata sempre ben oltre gli steccati del rock occidentale e se c’è un continente per cui i responsabili dell’etichetta hanno sempre avuto un debole, quello è l’Oceania. Il trittico di nuove uscite è esemplare in questo senso. Si parte con i leggendari neozelandesi  Bailterspace, vero e proprio fiore all’occhiello della scena indipendente locale e già protagonisti negli anni ’90 nella scuderia Matador. 'Strobosphere’ è la loro prima incisione da 13 anni a questa parte e non fa altro che ribadirne lo status di cult band, spesso richiamato dalla bibbia indie on line Pitchfork.

Al pari dei My Bloody Valentine i Bailterspace hanno sempre incantato per il loro approccio rumoroso e melodico allo stesso tempo, le loro performance dal vivo ricordate negli annali come un qualcosa di necessario e doloroso. Già operativo con The Gordons, Alister Parker forma i Nelsh Bailter Space con il batterista dei Clean Hamish Kilgour nel 1987. Dopo aver abbreviato il nome in Bailterspace, il gruppo decolla definitivamente con l’inserimento degli altri ex The Gordons.Etichettati ben presto dal Melody Maker come i Sonic Youth dell’emisfero sud, i nostri arrivano oltreoceano agli albori dei 90 – la nuova dimora è New York - ponendo le basi per una progressiva conquista globale. Il nuovo album ce li riconsegna in forma invidiabile, accelerando semmai l’ossessione per le chitarre in saturazione e quelle melodie capaci di insinuarsi sottopelle.


Ned Collette and Wirewalker pubblicano il loro secondo album appoggiandosi alla stessa label britannica. Collette nasce a Melbourne, ma si trasferisce due anni fa a Berlino. Nel vecchio continente trova immediatamente spiriti affini con cui dividere il palco, le sue esibizioni al fianco di Joanna Newsom, Akron/Family, Bill Callahan e Nina Nastasia introducono la sua penna gentile ed originale. E’ un cantautorato vellutato quello del nostro, che si arricchisce però di soluzioni a sorpresa, forte anche di frequentazioni in ambiti più espressamente sperimentali.

L’esplicito titolo "2" introduce così canzoni pop dal piglio ricercato, con elementi folk, cinematici e addirittura di musica concreta. Benchè siano stati fatti paragoni con personalità ingombranti come Leonard Cohen e Ghostface Killah, Collette impone il suo stile, anche attraverso strade non propriamente in discesa. Le sue canzoni affrontano temi come la morte ed il declino, memorie di luoghi abbandonate, situazioni spesso narrativamente morbose. Nel disco anche un tributo strumentale al compianto scrittore cileno Roberto Bolaño, semplicemente titolato "For Roberto". La chitarra spagnola è lo strumento principe per Ned, al suo fianco si avvicendano numerose vocalist, tra cui: Gemma Ray (UK), le australiane Laura Jean and Biddy Connor, Mirjam Smejkal (Germania) e  Sascha Gersak (Germania).




Chiudiamo questo felice trittico con il debutto di Opossom, progetto del neozelandese Kody Nielson, già protagonista in patria con il tribolato combo art punk  The Mint Chicks. ‘Electric Hawaii’ è sin dal titolo un affare esotico. Questa nuova direzione punta in maniera decisa verso una rivoluzione stilistica. Svanisce per molti versi la forma canzone, le strutture sono più flessibili e a guadagnarci è un eclettismo di fondo che è un po’ la summa del percorso di Nielson. La psichedelia è più una forma mentis che un genere codificato, mentre il surf, l’elettronica ed il jazz sono costanti rintracciabili nell’arco di tutta l’opera. Presto sui palchi di mezza Europa.

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