Who Needs Who, il nuovo album dei Dark Dark Dark, si poggia su una sequenza di brani ricchi, capaci di alzare l’asticella delle emozioni grazie ad un lavoro strutturale che ha del mirabolante. Il quintetto ha avuto modo di consolidarsi grazie ad un’intensa attività live, che ha portato a compimento un ricerca da studio tale da farne nuovi alfieri dell’avant-pop. Sin dal primo singolo, Tell Me, il ritmo si accende, con basso e batteria a sostenere la passionale performance di Nona Marie Invie, volto e voce di questa band.
Buona parte del materiale è stato
scritto dalla stessa Invie in quel di Minneapolis, arrangiato in seguito dalla
band durante il successivo tour ed in una location speciale a New Orleans, dove
l’acclamato ingegnere del suono Tom Herbers li ha raggiunti per mettere a punto
gli ultimi dettagli. Emozioni forti – si parla anche di relazioni
interpersonali tra membri della band giunte al termine – riportate in maniera
razionale in musica, un passato scuro che viene esorcizzato attraverso l’esperienza
collettiva. E’ un lavoro che rivede quanto di buono fatto dalla formazione coi
due precedenti album da studio in sostanza.
Il gruppo – destinato ad un imminente
tour europeo che culminerà con la partecipazione all’ATP organizzato da The
National – si è già fatto notare per una serie di apparizioni come spalla ai Low,
gruppo con il quale condivide la stessa passione per lo slo-core. C’è più di un
rimando alle sensazionali tracce umorali di Mazzy Star, Red House Painters ed
Idaho in questo album, dove la
Invie sembra inserirsi sul solco di quotate prime donne come
Kate Bush e Fiona Apple. La prospettiva pop dei Dark Dark Dark è ammaliante e
convincente.
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