Qualcuno, preso da sgomento, ha iniziato ad intasare i centralini di Sacred Bones dopo aver ascoltato Leave Home – non a caso segnalato da Mojo come miglior album underground nel dicembre 2011 – la domanda più ricorrente era: si nasconde forse qualche ex-Husker Du dietro a questi The Men?
Dal quartier generale della piccola label newyorkese hanno precisato – facendo spallucce – che ogni riferimento a cose o persone realmente esistenti era puramente casuale. Sfido, se un sosia di Grant Hart si trovasse a fronteggiare come d’improvviso una band indipendente degli anni zero, un minimo di confusione potrebbe generarsi. E qualche buontempone dal Timeout di New York s’è anche preso la briga di commentare con un “Thurston Moore & the E Street Band” le recenti performance dal vivo di questo enigmatico quartetto. Che – detto tra noi – di punk ha solo una dionisiaca attitudine. Folgorati in tenera età tanto dalla musica hardcore quanto dallo shoegaze e dal black metal, in occasione del terzo album – ‘Open Your Heart’, titolo di per sè già sintomatico – la band di New York veste i panni dei ‘bravi ragazzi di periferia’. Largo dunque a bucoliche serenate psichedeliche, ad efficaci rimedi southern-country e a qualche riff strappato di peso ad un’antologia surf. In soldoni “Open Your Heart,” “Please Don’t Go Away” e “Candy” fanno largo ad una nuova sensibilità pop, una chiave di lettura inedita per un gruppo che continua a lavorare di fino con le proprie radici. New Day Rising?
Nessun commento:
Posta un commento