Il terzo album è spesso accompagnato da numerose aspettative, la prova del nove per dirla con un vecchio adagio. La cosa certa è che gli Sleepy Sun, fedeli anche al loro essere nomadi, non si lasciano troppo intimidire dai recenti cambi di formazione e scrivono un’altra magniloquente pagina di rock contemporaneo, pur se metodicamente allacciato al flavor dei settanta. Se nel debutto Embrace e nel successivo Fever, in qualche misura erano presenti i germi degli Zeppelin, per il nuovo disco è la sensibilità pop ad accrescersi, portando in dote canzoni ancora una volta fragranti. Spine Hits è così una gaudente riscossa
Registrato sotto il grande cielo del deserto californiano, dall ‘ingegnere del suono Dave Catching, già a lavoro con ‘pezzi grossi’ come Queens of Stone Age ed Eagles of Death Metal, il disco parte dalle consuete jam chitarristiche – sugli scudi Matt Holliman ed Evan Reiss – per tessere brani di ampio respiro su cui svetta la voce soulful di Bret Constantino. La sezione ritmica composta da Brian Tice e Jack Allen sostiene e certifica la bontà dei brani, con chiusure puntuali.
"Boat Trip" suona come dei Velvet Underground spalleggiati da Brian Wilson. Mentre "Still Breathing" insegue la pista dei primi Verve, un elegia tra pop e psichedelia.
Spine Hits è il ritratto di una band in costante movimento, praticamente inafferrabile nei suoi continui rimandi storici.
Al seguente link lo streaming di 5 tracce estratte dal disco
http://soundcloud.com/sleepysunband/sleepy-sun-stivey-pond
unica data italiana il 4 di Giugno a Torino, in occasione del festival Spaziale