Il prodotto di un trasferimento dalla South Carolina a Berkeley, California e la susseguente separazione dai più intimi affetti, il nuovo album di Toro Y Moi – il suo terzo – porta il titolo di ’Anything in Return’. Con questa nuova fatica da studio, ancora realizzata grazie all’interessamento del marchio Carpark, Chaz Bundick non smentisce certo il suo doppio ruolo di produttore/compositore, consentendo però all’artista di muoversi in maniera placida nella doppia dimensione. Il suo gusto pop ne esce rinvigorito. Parallelamente all’uso di melodie epidermiche, utilizzate per convogliare i pezzi sui giusti binari, continuano ad affacciarsi gli sguardi d’intesa sull’ universo dell’indie-dance e dell’hip-hop.
Brani come ‘High Living’ e ‘Day
One’ tradiscono una considerevole influenza californiana, tra languido funk ed
un temperamento tipicamente West Coast. La new wave, quella più morbida
benintesi, quasi ai margini del movimento new-romantic, sembra prendere il
sopravvento nel singolo ‘So Many Details’. L’essenza di Bundick è tutta in
questo disco che riferendosi al magico numero 3, porta in dote un curriculum di
quelli invidiabili.
Una visione al servizio della
composizione perfetta, un ponte tra presente e passato, un jukebox amico cui
confidare i propri desideri reconditi. Toro Y Moi è così l’alchimista del
nostro tempo, capace di assemblare un puzzle convincente, dove ogni stridore è
lasciato alla porta. Una modernità che odora fortemente di classicità.
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