Con sei tracce che superano la soglia dei 39 minuti, ‘Grace/Confusion’ è di per sè un cambio radicale nelle strategie di Memory Tapes, consentendo al leader Hawk di abbandonare gli ammiccamenti dance per affrontare distanze ben più lunghe, fatte di intensi fraseggi strumentali. Tutto ciò per incrementare un’idea di spazialità ed allargare d’ufficio i propri orizzonti. L’inventiva è al servizio delle nuove canzoni, messa da parte ogni aderenza stilistica Hawk si trova a gestire una confusione strutturale, che sposta notevolmente il suo raggio d’azione. Dalla malinconica storia d’amore di ‘Sheila’ – raccontata attraverso scie di sintetizzatori oscuri e chitarre distorte – alla drammatica coda di ’Neighborhood Watch’, è tutto un saliscendi emotivo che difficilmente lascerà impassibili. Il pop si confonde tra le maglie di un beat electro, assume contorni cosmici e più in generale si abbandona a forme sperimentali che esaltano il gusto del principale autore.
L’essenza della musica di Dayve Hawk è proprio da ricercarsi
nel desiderio di espansione, nel trasportare la musica da ballo in territori
limitrofi e non sempre accomodanti. E’ come se il ritmo si spostasse
radicalmente su un’altra dimensione, aprendosi ad inedite commistioni. E’ un’ arte,
un feeling mai sopito per Memory Tapes. Grace/Confusion
è la terza fatica sulla lunga distanza, sin dal titolo si nota quel
contrasto tra gentilezza e radicale apertura mentale, che è un po’ la
simbologia del suo nuovo credo musicale. Dalla disco al kraut rock sono
molteplici le influenze che risiedono alla base di questo lavoro, scintillante,
imprendibile, perfetto nel suo disordine organizzato. Memory Tapes è il vostro
intrattenimento supremo, oggi.