Quattro talenti straordinari, quattro ragazzi provenienti dalle Hawaii e già protagonisti di un album di debutto da antologia. Finiti nella reggae top ten di Billboard nel 2010, i nostri furono anche onorati con l’ iTunes’ Reggae Album of the Year. Con 20mila copie vendute The Green hanno stabilito un bel primato, pronti a ripetersi con l’opera prima per la newyorkese Easy Star: Ways & Means.
Partendo dall’assunto che la loro musica debba essere accessibile a tutte le età, il chitarrista/cantante Zion Thompson ci tiene a mantenere un approccio fluido, identificabile, senza mai prescindere dal groove e dalla melodia, che spesso si tinge anche di influssi pop naturalmente occidentali.
Il tratto saliente dei Green corrisponde all’utilizzo della voce, lo strumento che tutti e quattro i membri condividono, spesso anche all’unisono. Una gamma di possibilità maggiore quindi, per armonizzare una miscela di per sè solare. Caleb Keolanui e JP Kennedy sono cugini di primi grado che si sono fatti le ossa nella band Next Generation. La sensibilità pop/dancehall dei due contribuisce a canzoni tanto sofisticate quanto irresistibili come “Decisions” e “Love & Affection”, con un calore raro.
A chiudere il quadro il feeling soul e blues del chitarrista JP Kennedy, un musicista navigato che contribuisce a rifinire la consciousness dei Green con interventi magistrali. Pur spingendosi oltre gli steccati del genere, i ragazzi riescono comunque a rievocare le buone vibrazioni classiche di Third World e Steel Pulse in canzoni come “Jah Love” e “Travlah”.
Ad ampliare la formazione Ikaika Antone e Zion Thompson, direttamente dalla band Stir Crazy. Con la produzione assistita di Danny Kalb (Ben Harper), Michael Goldwasser (Easy Star All-Stars) e Jim Fox (Rebelution, SOJA, Israel Vibration) il messaggio dei Green sta per essere sdoganato ai fruitori di black music ad ogni latitudine.
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